Dimenticatevi i versi dell’Infinito o le note che escono dalla Scuola civica di musica: in via Santo Stefano, a due passi dal Centro mondiale della poesia, non si respira cultura, ma smog, nervosismo e clacson. Qui il parcheggio è diventato una giungla urbana, dove le regole vengono calpestate. I residenti, ormai allo stremo, parlano di una situazione "esplosiva" che va avanti da anni, senza che nessuno — amministrazione o polizia municipale — abbia mai mosso un dito.
Al centro della polemica il piazzale Franco Foschi, i cui parcheggi sono ufficialmente riservati ai residenti e autorizzati. Ufficialmente, perché ogni giorno si assiste allo stesso copione: la mattina arrivano professori e personale dell’istituto Bonifazi, che si sistemano negli stalli destinati ai residenti; il pomeriggio è il turno dei genitori degli allievi della Scuola di musica che entrano ed escono dal piazzale a velocità sostenuta, incuranti del contesto residenziale.
"Un vero Far West – denunciano i residenti –. Non solo non troviamo posto, ma in certi orari è impossibile anche solo fare manovra per tornare indietro, tanta è l’invasione di auto senza permesso". E i controlli? "Mai visti" dicono i cittadini.
A peggiorare il quadro si aggiunge la rimozione — anni fa — dell’unico cartello turistico della zona, che indicava la direzione per il Colle dell’Infinito, casa Leopardi e la torre del Passero Solitario. È rimasto un palo vuoto, e i turisti che salgono dalla scalinata di Nerina vagano disorientati chiedendo indicazioni a chiunque.