Macerata, 20 febbraio 2018 - Fa sentire la sua voce dal carcere di Marino del Tronto (Ascoli Piceno) Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano da 21 giorni detenuto per omicidio, vilipendio, distruzione e occultamento del cadavere di Pamela Mastropietro.
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"Vorrei riabbracciare mia figlia e la mia compagna", ha confidato al suo legale, l'avvocato Simone Matraxia, durante un incontro nel carcere. Il nigeriano, arrestato anche per detenzione di 70 grammi di hascisc, ha ribadito nuovamente che non c'è stato nessun omicidio nella mansarda di via Spalato 124 a Macerata e di non avere ucciso lui la diciottenne romana.
Oseghale ha anche ripetuto di aver cercato Desmond Lucky, anche lui arrestato per le stesse accuse insieme all'altro nigeriano Awelima Lucky, solo per procurare una dose di eroina che Pamela gli aveva chiesto e che lui non aveva.
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La difesa, ha spiegato il difensore, attende i risultati degli accertamenti scientifici del Ris, di quelli medico legali e della perizia sui telefoni per sottoporli a consulenti che nominerà a breve.