Palmucci, saggio sulla storia della Diocesi

"La Diocesi di Macerata. Sette secoli di storia e fede": questo il saggio portante, scritto da Ivano Palmucci, apparso sull’ultimo numero (87) della rivista di storia marchigiana "Studia Picena", diretta da Giammario Borri, docente dell’Università di Macerata. Palmucci, autore anche di molti saggi apparsi su "Studi Maceratesi", è altresì direttore dell’archivio storico della Diocesi di Macerata, che ha certosinamente ordinato per il vantaggio degli studiosi attuali e futuri. Con il suo studio ha messo in luce il significativo ruolo svolto storicamente dal capoluogo della Marca, come documentato non solo dagli archivi, ma anche dalle opere architettoniche, storico-artistiche, nonché dall’incessante azione evangelica, socio-umanitaria ed intellettuale dei pastori e dei vari ordini religiosi. I Barnabiti hanno retto l’Università. Nel medesimo numero di "Studia Picena" il direttore Borri ha tracciato la storia de "L’insegnamento della paleogra ia e della diplomatica nell’Università di Macerata", che ha avuto nel prof Giuseppe Avarucci una colonna portante. Marco Moroni (già docente di storia alla Politecnica Marche) ha scritto dei"Pellegrinaggi religiosi, politici e letterari a Loreto, Castelfidardo e Recanati tra Otto e Novecento". Angelo Antonelli si è occupato invece del "Seicento in periferia: una "macchina" in stucco per il Crocifisso del Marini a Serrapetrona". Nicola Leoni si è soffermato su "Un’inedita memoria di Filippo Eugenio Mecchi e la genealogia della famiglia Morrone Mozzi". Benedetta Petroselli si è messa sulle tracce de "Il crimen stupri nelle fonti giudiziarie maceratesi (prima metà del XIX sec.)", mentre Raoul Paciaroni ha studiato "I francesi a Sanseverino Marche nei secoli XV e XVI". Il musicologo Paolo Peretti ha recensito il volume del maceratese Fabio Sileoni dedicato al pollentino "Nicola Benedetti, celebre basso verdiano (1821-1875)" (Andrea Livi Editore, Fermo), in luce al Teatro della Pergola di Firenze, morto a soli 54 anni.

Ennio Ercoli