FRANCO VEROLI
Cronaca

Pagati quando si vestono. Intesa sui soldi agli infermieri

Siglata la conciliazione tra l’Ast e il sindacato Nursind per 93 dipendenti. Assegno da 1.800 euro circa, per l’Azienda un esborso da 225mila euro.

Pagati quando si vestono. Intesa sui soldi agli infermieri

Poco meno di dieci anni fa, nel dicembre 2014, 93 dipendenti dell’attuale Ast 3 di Macerata, tramite il Nursind, avevano intentato una causa collettiva ricorrendo al tribunale cittadino per il riconoscimento dei tempi di vestizione (per indossare e togliere la divisa), dovuti per legge, ma per tanto tempo ignorati dall’azienda. Dopo l’accoglimento del ricorso, ieri mattina, presenti Fabrizio Trobbiani, responsabile del personale dell’Ast, e l’avvocato Daniele Stacchietti per il sindacato guidato da Elisabetta Guglielmi, i dipendenti hanno accettato una conciliazione che riconosce il 98% della cifra totale dovuta e stabilita dal giudice. Un accordo che porterà mediamente in tasca ad ognuno dei 93 dipendenti circa 1.800 euro, e che per l’Ast vale circa 225mila euro (compresi i contributi). "Il risultato raggiunto, per nulla scontato – evidenzia la Guglielmi – è stato il frutto di un impegno costante da parte del Nursind, forte della fiducia ben risposta dai colleghi che hanno creduto sin da subito che il sindacato rappresentante la categoria infermieristica riuscisse a far valere le proprie ragioni. Ancora una volta la serietà, l’affidabilità e la professionalità messa in campo dall’organizzazione sindacale, hanno ripagato le aspettative dei propri iscritti". Iscritti ringraziano la stessa Guglielmi e tutto il direttivo Nursind per aver contribuito al riconoscimento di un diritto degli infermieri e anche Fabrizio Trobbiani, che ha sottoscritto l’accordo per conto dell’azienda. Si tratta di un’altra puntata relativa a una vicenda che va avanti da tempo e che nei mesi scorsi ha registrato lo stesso risultato per oltre 300 dipendenti, soprattutto infermieri e operatori socio sanitari, patrocinati dalla Cisl Funzione Pubblica delle Marche tramite l’avvocato Diomede Pantaleoni, per somme variabili tra mille e oltre 4mila euro ciascuno. Verbale di conciliazione, con le medesime condizioni, già sottoscritto anche dalla Uil per un’altra quarantina di dipendenti. Ma la partita non è del tutto chiusa. Ci sono dipendenti che non intendono accettare la conciliazione: le sentenze del tribunale, infatti, risalgono al 2019, ed è quindi comprensibile che, passati cinque anni da quando dovevano ricevere questi soldi, adesso pretendano il pagamento pieno di quanto loro dovuto.