"Entro la fine del mandato spero di arrivare al 60-70% della ricostruzione. Ora siamo al 10%". È l’obiettivo del sindaco di Castelsantangelo sul Nera Alfredo Riccioni (funzionario dello stesso Comune, responsabile del servizio finanziario, in pensione), che si è insediato a giugno. A otto anni da qualla tragica notte evidenzia una ricostruzione a due velocità: quella pubblica, in controtendenza rispetto agli altri Comuni del cratere, va più veloce della privata.
Lo dimostra il quadro delle opere pubbliche. Sono conclusi i lavori alla seggiovia Valle dell’Angelo (258mila euro), sulla parete rocciosa del capoluogo (1.325.404 euro), di ampliamento degli uffici comunali (135.167 euro), la struttura prefabbricata temporanea a servizio degli impianti sul Monte Prata (300mila euro). Lavori in corso al magazzino comunale (397.800 euro), al cimitero (1.259.700 euro), al Casaletto centro faunistico "Il Cervo" (357mila euro) e sulla parete rocciosa di Vallinfante (2,4 milioni).
Stanno invece per essere ultimati gli interventi di riqualificazione dell’area picnic e fonte in località La Cona (977.500 euro), di ripristino di via Piè di Nocria e Campo Grande (222.639 euro) e dell’area camper Nocelleto (340.675 euro). In fase di approvazione del progetto esecutivo e aggiudicazione dei lavori il Museo centro visite "Il Cervo" (2.206.834 euro) e per il ristorante Nido delle aquile (1.394.599 euro).
Sindaco Riccioni, domani sono otto anni dal giorno del sisma, com’è la situazione a Castelsantangelo sul Nera?
"La ricostruzione pubblica sta più avanti di quella privata. Contiamo 986 abitazioni inagibili, in pratica il 97-98%, a fronte di progetti presentati solo per 114 edifici. Di cui: decretati 43 (per 32 milioni 350mila euro), in istruttoria 42, in attesa di decreto 7, in conferenza di servizi 4 e 9 pratiche rigettate (qualcuna per la seconda volta). Invece le opere pubbliche sono iniziate, in corso, appaltate e alcune anche completate; questo significa che la precedente amministrazione (sotto il sindaco Mauro Falcucci, ndr) ha operato bene. Ora però dobbiamo accelerare sulla ricostruzione privata".
In che modo?
"Stimolando e pungolando professionisti e privati. Quindici giorni dopo l’insediamento abbiamo incontrato i tecnici, che hanno detto di impegnarsi. Sono molteplici le cause dei ritardi nella presentazione dei progetti, alcuni legati ai problemi di dissesto idrogeologico. Però da luglio il commissario Guido Castelli, con un’ordinanza, ha sbloccato la situazione. Altro motivo di ritardo è dovuto al fatto che nel frattempo i tecnici sono pieni di lavori, impegnati su più fronti. Anche i progetti infrastrutturali hanno vincolato le case e in qualche caso (sotto la precedente amministrazione) il Comune ha esercitato il potere sostitutivo. Ringraziamo il commissario per il grande lavoro che sta facendo nelle nostre zone".
Come è possibile rilanciare il borgo? Quest’inverno si potrà tornare a sciare sul Monte Prata?
"Innanzitutto dobbiamo fare in modo che le aziende investano sul territorio. Fondamentale la presenza di realtà come Nerea (che di recente ha acquisito Roana, ndr). Bisogna garantire occupazione. Il progetto esecutivo della casa di riposo dovrebbe essere approvato entro ottobre-novembre; un’opera da 7,8 milioni, che prevede una sessantina di posti letto e una quarantina di posti di lavoro. Neve permettendo, a dicembre apriremo una seggiovia e il tappeto. Gli impianti saranno gestiti dalla società Finori. Invece l’altra seggiovia, finanziata con quasi 5 milioni, dovrebbe essere pronta entro il 2025. Importante anche l’aspetto naturalistico. Il bosco avanza, ma in collaborazione con il Parco dei Sibillini sarebbe bello riaprire alcuni sentieri".