
Il consigliere dem Romano Carancini
"Un sindaco che dimezza da otto a quattro le ore di divieto al gioco, e che lascia giocare liberamente alle slot e nelle sale scommesse, per l’intero pomeriggio, collocando due delle quattro ore di divieto dalle 12 alle 14, quando le lezioni a scuola sono ancora in corso, molti locali sono già chiusi e le persone vanno a pranzo, favorisce senza ambiguità il gioco patologico, spalancando le porte a brutte "opportunità" per i giovani".
È durissimo Romano Carancini, consigliere regionale Pd ed ex sindaco di Macerata, contro la decisione del sindaco Sandro Parcaroli di allentare le maglie di apertura delle sale slot, fissando un numero di ore persino inferiore a quello massimo (sei) indicato dalla legge regionale. "Parcaroli – sottolinea Carancini - si è confrontato solo con i rappresentanti delle lobby che riuniscono le imprese dei gestori del gioco di Stato (Sapar) e non ha incontrato - invece - il direttore del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche dell’Ast per capire fino in fondo cosa significa prevedere più ore di gioco nei pubblici esercizi, nei circoli privati, nelle tabaccherie e nei vari esercizi commerciali. E non ha tenuto in alcun conto dei dati positivi post ordinanza 2018 del Comune, forniti dall’Agenzia delle Dogane e del Monopolio sul contrasto al gioco patologico che annovera Macerata tra le città più virtuose delle Marche".
Una scelta, dunque, che "provoca indignazione per la superficialità con cui affronta un tema che sta assumendo le dimensioni di una vera e propria emergenza sociosanitaria che coinvolge intere famiglie, le generazioni più giovani e gli anziani, soprattutto quelli soli che sono più a rischio".
Carancini rileva che un sindaco può sbagliare, come tutti del resto. Ma l’ordinanza di Parcaroli denota indifferenza per la salute delle persone e per la prevenzione, visto che di fatto riduce in città le misure di contrasto alla ludopatia. Secondo l’esponente del Pd, il sindaco non può pensare di lavarsi l’anima con i pur apprezzabili progetti di prevenzione e consapevolezza messi in campo con fondi che a questo tema sono necessariamente dedicati, perché "emettere un’ordinanza di favore al gioco patologico vuol dire, da un lato, delegittimare quel lavoro fondamentale, e dall’altro distruggere in un attimo un percorso faticoso, graduale, che ha bisogno in primis del sostegno delle istituzioni pubbliche affinché possa portare frutti".
Carancini ritiene inaccettabile che nessuno dei rappresentanti della maggioranza del centrodestra abbia marcato una distanza da questa scelta sconsiderata e in contrasto con il principio di legalità. "Ma ora è chiaro – conclude il consigliere regionale del Partito Democratico – Sandro Parcaroli ha scelto dove stare: al fianco delle lobby del gioco e contro la salute".