Omicidio Rosina, colpo di scena al processo. Il marito si autoaccusa: “L’ho uccisa io”

Il delitto è avvenuto la sera della vigilia di Natale del 2020 a Montecassiano (Macerata). Il racconto dell’82enne Enrico Orazi durante l’udienza del processo d’appello

Rosina Carsetti è stata uccisa la sera della vigilia di Natale del 2020 a Montecassiano; il marito Enrico Orazi, 82 anni, ha confessato l'omicidio in aula nel corso della penultima udienza del processo d’appello

Rosina Carsetti è stata uccisa la sera della vigilia di Natale del 2020 a Montecassiano; il marito Enrico Orazi, 82 anni, ha confessato l'omicidio in aula nel corso della penultima udienza del processo d’appello

Macerata, 29 maggio 2025 – Colpo di scena nel corso della penultima udienza del processo d’appello per l’omicidio di Rosina Carsetti, avvenuto la sera della vigilia di Natale del 2020 a Montecassiano. Questa mattina in aula il marito della donna, l’82enne Enrico Orazi, si è autoaccusato in aula di aver ucciso la 78enne al culmine dell’ennesima lite. In primo grado l’anziano era stato assolto dall’accusa di omicidio assieme alla figlia Arianna, mentre il nipote Enea Simonetti era stato condannato all’ergastolo.

Il giorno dell'omicidio a Montecassiano, indagini nella casa della vittima Rosina Carsetti
Il giorno dell'omicidio a Montecassiano, indagini nella casa della vittima Rosina Carsetti

Oggi in aula Enrico Orazi ha letto un testo con il quale si assume le responsabilità dell’omicidio. “Quel 24 dicembre - ha detto - ho sorpreso mia moglie a fumare, nonostante le avessi chiesto più volte di smettere. Mi ha risposto male, non ci ho visto più, non so cosa mi è preso: l'ho afferrata per il collo e lei è svenuta. Non ha fatto resistenza". Dopodiché sarebbe partita la messinscena della finta rapina, per il timore che venisse incolpato Enea.

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Orazi, che in una prima fase aveva più volte accreditato la tesi della rapina finita male, ha poi accusato Rosina di averlo portato all’esasperazione: “Mi chiedeva solo i soldi, mi chiamava mentre ero ricoverato per dirmi che Arianna non era passata a darle i soldi, invece c’era stata. L’ho sorpresa più volte a rubare nel mio portafogli tanto che poi dormivo con il portafogli sotto al cuscino. Mi ha minacciato più volte con un coltello”.

Si tratta ora di capire se i giudici riterranno credibile la versione di Enrico, visto che le fratture e le lesioni sul corpo di Rosina in passato non erano state ritenute compatibili con l’azione di un uomo anziano e dalla corporatura esile.