Macerata, 16 gennaio 2021 - Collo e torace schiacciati, oltre ad altre modeste lesioni in altre parti del corpo. Questo la sera del 24 dicembre ha ucciso la 78enne Rosina Carsetti, per la cui morte sono indagati il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna e il nipote Enea Simonetti. Lo precisa, nel primo comunicato ufficiale dalla sera del delitto, il procuratore capo di Macerata, Giovanni Giorgio, che con il sostituto procuratore Vincenzo Carusi indaga sulla vicenda.
Il magistrato fa riferimento alla prima relazione redatta dal consulente medico legale Roberto Scendoni dopo l’autopsia, che è stata depositata giovedì mattina. "Il decesso di Rosina Carsetti sarebbe conseguente a una asfissia acuta da compressione delle vie aeree del collo e del mantice toracico, compatibile con un’azione di strozzamento, ‘ove frequentemente si rilevano strie ecchimotiche e lesioni escoriative da movimenti di reazione da parte della vittima’ – scrive il procuratore Giorgio, riportando le parole del medico legale –. A suffragio della suddetta modalità lesiva, vi sarebbe il riscontro, all’esame interno, della frattura di una componente della cartilagine tiroidea con infiltrato ematico bilaterale, unitamente alla presenza di petecchie nella mucosa laringea". Oltre ai segni esterni, in pratica, sono state trovate delle macchie nella gola e delle fratture al collo.
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"Il meccanismo letifero asfittico si compendiava altresì di una compressione/schiacciamento della gabbia toracica, di entità tale da determinare la frattura di multipli elementi costali, di destra e di sinistra, e impedendo in tal modo una corretta ventilazione polmonare da parte della vittima. Sono state riscontrate altresì delle modeste lesioni in altre parti del corpo". Oltre alla pressione sul collo, la donna ha subito uno schiacciamento toracico, e la frattura di 14 costole ha aggravato le difficoltà respiratorie, togliendole l’aria per vivere. "Con buona approssimazione, il decesso si sarebbe verificato in un periodo di tempo compreso tra le 4.30 e le 6.30 ore prima della rilevazione dei fenomeni tanatocronologici, eseguita dal medico legale alle 23.05 del 24 dicembre". Il medico legale fu chiamato subito in via Pertini, dopo il ritrovamento del corpo senza vita della pensionata, e fece subito le misurazioni per stabilire l’orario della morte: le ore cruciali sono quelle tra le 16.30 e le 18.30.
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«Ogni diversa notizia è, allo stato, destituita di ogni fondamento e giammai lo scrivente ha riferito notizie o proprie opinioni diverse dai dati sopra specificati. Ne consegue che, allo stato, non è vero che Rosina Carsetti sia stata ‘pestata a sangue’ per poi morire. L’ufficio è impegnato nello svolgimento di tutte le indagini ritenute necessarie per ricostruire esattamente quanto accaduto quella sera all’interno dell’abitazione dove abitava anche la 78enne".
Non pestata, precisa il procuratore Giorgio, ma strangolata e con 14 costole fratturate da uno schiacciamento. "Sinora sono stati sentite circa venti persone informate sui fatti, di cui gran parte conoscenti della parte lesa – prosegue –. Esprimo sincero apprezzamento per la leale collaborazione prestata da queste persone, a testimonianza del diffuso senso civico che caratterizza la popolazione del Maceratese. Sono in corso accertamenti tecnici di natura informatica e di natura scientifica (delegati al personale specializzato del Ris dei carabinieri di Roma), dopo quelli svolti nell’immediatezza dei fatti dai carabinieri di Macerata e Ancona. Sta collaborando all’attività investigativa anche il personale della Guardia di finanza di Macerata". Nel corso della prima ispezione nella villetta dove abitava Rosina Carsetti, cui hanno partecipato il 29 dicembre anche il procuratore Giovanni Giorgio e il collega Carusi, "i due indagati presenti hanno reso a verbale, in presenza dei difensori di fiducia, spontanee dichiarazioni, circa quanto accaduto in loro presenza nel tardo pomeriggio e del 24 dicembre".