1 La prima inchiesta
Il 18 marzo, in piena emergenza, il procuratore capo Giovanni Giorgio aveva avviato un’indagine dopo il focolaio scoperto a Cingoli (il 16 marzo le prime due vittime), ipotizzando i reati di omicidio colposo plurimo aggravato e lesioni colpose aggravate; il fascicolo è tuttora senza indagati, a carico di ignoti
2 Il secondo filone
Dopo Cingoli e dopo che altri contagi e altre vittime erano documentati nel resto della provincia, il procuratore ha avviato un accertamento più ampio, che riguarda anche Castelraimondo e Recanati, che pure hanno pagato un tributo altissimo al Covid-19; in questi casi, non sono stati ancora formalmente ipotizzati dei reati e al momento non ci sono indagati
3 Caso per caso
È tramontata l’idea di uno scudo penale ipotizzato a un certo punto per il personale sanitario. L’impunibilità generalizzata non era compatibile con il sistema. Tuttavia è stato rilevato anche che, in quella assoluta emergenza, di fronte a un virus del quale si sapeva pochissimo, in assenza di protocolli di assistenza definiti, sarà difficile accusare medici e infermieri di eventuali errori. Ogni caso sarà valutato a sé