REDAZIONE MACERATA

Ombrelloni chiusi per un’ora, lo sciopero dei balneari

Sciopero balneare a Civitanova: 25 stabilimenti chiuderanno gli ombrelloni per un'ora in segno di protesta contro la direttiva Bolkestein.

Marco Scarpetta vice presidente Abc (Associazione balneari civitanovesi) ed esponente locale del Sib

Marco Scarpetta vice presidente Abc (Associazione balneari civitanovesi) ed esponente locale del Sib

Venerdì, dalle 10 alle 11, sul lungomare di Civitanova, prenderà forma lo sciopero degli stabilimenti balneari che, in segno di protesta, sulla vicenda Bolkestein, terranno gli ombrelloni chiusi per un’ora. All’iniziativa, organizzata dalle sigle sindacali nazionali e condivisa a livello locale dall’associazione balneari civitanovesi Abc, aderiscono 25 stabilimenti: Raphael Beach, Flamingo, Leone, La Decisione 4Bis, La Croce del Sud, Rolando, Shada, Madeira, Chalet Lulu, Arturo Mar,e G Beach,Pete, Attilio, G7, Galliano, Dune, Galileo, Golden beach, Re Sole, Filippo, la Bussola e Santina. Uno "stop" simbolico che, a livello nazionale, porterà i balneari a chiudere gli ombrelloni per manifestare il disagio su un futuro incerto e senza garanzie sulla prosecuzione delle loro attività. Questa giornata di sciopero è la prima forma di protesta che, in assenza di risposte chiare da parte del governo, verrà replicata nelle prossime settimane, con un’estensione delle ore di chiusura degli ombrelloni. "Siamo giunti ad un punto critico e non possiamo più restare in silenzio – dichiara Marco Scarpetta, vicepresidente dell’Associazione balneari civitanovesi –. Questo sciopero vuole attirare l’attenzione su una questione che rischia di mettere in ginocchio il settore in cui esercitiamo le nostre professioni. La direttiva Bolkestein minaccia il futuro delle nostre imprese familiari, che hanno investito, lavorato e contribuito allo sviluppo del turismo balneare. Vogliamo far capire al governo e alla comunità quanto sia importante per noi difendere il nostro lavoro e il nostro patrimonio. Chiudere gli ombrelloni è un gesto simbolico ma potente: non si tratta solo di difendere le nostre attività, ma di proteggere un modello di turismo sostenibile e radicato nel territorio. Siamo uniti e determinati a far sentire la nostra voce. Il nostro sciopero – conclude Scarpetta – vuole essere un segnale che possa portare a trovare delle soluzioni concrete per il bene di tutta la comunità". I balneari, durante la chiusura degli ombrelloni, inviteranno i bagnanti nei propri chioschi per approfondire l’argomento e spiegare le motivazioni dello sciopero.

b. p.