FRANCO VEROLI
Cronaca

Ok al piano regionale dei rifiuti. Aguzzi: "Una nuova discarica?. Farla ora non avrebbe alcun senso"

L’assessore: dal 2030 dovranno essere eliminate, attivarne una fra tre o quattro anni sarebbe inutile. Prevista la realizzazione di un termovalorizzatore per trattare la parte non riciclata della spazzatura.

Ok al piano regionale dei rifiuti. Aguzzi: "Una nuova discarica?. Farla ora non avrebbe alcun senso"

Un’operatrice del Cosmari impegnata nella selezione dei rifiuti: ieri la giunta regionale ha dato il via libera al nuovo piano

Un impianto unico regionale di "chiusura del ciclo", un termovalorizzatore con recupero energetico (o magari un altro genere di tecnologia) per trattare la parte residuale dei rifiuti, quella che non si può recuperare, da avviare nel 2030; e, nello stesso tempo, niente più discariche. È questo uno degli assi portanti del Piano regionale dei rifiuti adottato ieri dalla giunta regionale, che si pone obiettivi molto ambiziosi, a partire dalla riduzione dei rifiuti da smaltire in discarica da 399.845 a 26.383 tonnellate, vale a dire da 267 a 18,2 chili l’anno per abitante.

Ed è subito scattata la "caccia" al sito dove questo impianto dovrebbe essere realizzato, ma senza esito anche perché questi dovranno essere individuati attraverso ben precisi criteri localizzativi. "Eravamo indietro. Con questo piano ci uniformiamo agli indirizzi nazionali ed europei, abbiamo rischiato la procedura d’infrazione. Se sarà approvato dal consiglio saremo in una posizione d’avanguardia", afferma l’assessore regionale Stefano Aguzzi. "L’impianto di chiusura del ciclo, un termovalorizzatore o altro, visto che ci sono già impianti che funzionano solo scaldando, senza bruciare – spiega l’assessore – è necessario per trattare la parte residuale dei rifiuti urbani, anche in relazione al fatto che, come ha stabilito l’Europa, entro il 2035 potrà finire in discarica non più del 10%. E sarà decisivo affinché le Marche gestiscano in autosufficienza il ciclo dei rifiuti. Dal 2030, dunque, niente più discariche". E qui si cala la situazione maceratese, visto che stiamo progettando l’ampliamento della terza vasca nella discarica di Cingoli in attesa che sia scelto il sito per una nuova discarica che dovrebbe entrare in funzione nel 2028. "È chiaro che Macerata fa le sue scelte, ma si va verso l’eliminazione delle discariche. Un conto quelle che sono in funzione, ma attivarne una tra quattro anni non ha senso, sarebbe inutile". Del resto il piano prevede una revisione dell’ambito di governo della gestione dei rifiuti che manterrà la scala provinciale per la raccolta e il trasporto, e passerà a una scala regionale per la governance impiantistica. "Ci sarà un solo bacino regionale per la gestione degli impianti – sottolinea Aguzzi – tutte le altre regioni del centro-nord hanno già fatto questa scelta da tempo". Il piano prevede una fase di transizione, da qui al 2030, nel corso della quale saranno rivisti e perfezionati gli impianti già attivi in una logica che ha alcune direttrici di riferimento: ridurre la quantità di rifiuti, massimizzare il riciclo, ottimizzare la gestione, massimizzare la tutela ambientale. L’investimento stimato per "l’impianto di valorizzazione energetica", cioè il termovalorizzatore è di circa 370 milioni. Il Piano sarà ora pubblicato e ci saranno 45 giorni di tempo per presentare le osservazioni che, poi, andranno esaminate, per essere poi portato in Consiglio. "Direi che siamo nell’ordine di 4/5 mesi", afferma Aguzzi.