Offese in consiglio. Esposto al prefetto contro Massi

Le consigliere di minoranza di Tolentino presentano esposto al prefetto contro il presidente del consiglio comunale per atteggiamenti inaccettabili. Denunciano mancanza di rispetto e chiedono rispetto per le istituzioni e le donne.

Offese in consiglio. Esposto al prefetto contro Massi

Offese in consiglio. Esposto al prefetto contro Massi

"Abbiamo deciso di fare un esposto al prefetto di Macerata segnalando formalmente l’atteggiamento del presidente del consiglio comunale Alessandro Massi. Ci teniamo a precisare che è il terzo che riceve". Le consigliere di minoranza di Tolentino Silvia Luconi, Silvia Tatò e Monia Prioretti annunciano di aver presentato un esposto "a tutela della nostra figura di donne prima, ma anche e soprattutto di consiglieri comunali e quindi istituzioni. Lo abbiamo fatto anche a tutela di tutte le altre donne, affinché non passi il messaggio che “tanto non succede niente“. Alessandro Massi ha affermato “Troiani a Civitanova c’ha 20 esposti e mi pare che sta ancora lì“, affermazione che riteniamo gravissima sia per il contenuto sia anche per il fatto che sia stata pronunciata proprio da un’istituzione, la seconda carica della città". Ad accendere la miccia, nell’ultimo consiglio comunale, tra Massi e Luconi era stata la frase "stai zitta". "A nostra memoria – proseguono – mai è accaduta una cosa simile, almeno negli ultimi dieci anni dove anche noi siamo state forza di governo e dove si sono avvicendati 5 presidenti del consiglio (Mauro Sclavi, Francesco Colosi, Fausto Pezzanesi, Carmelo Ceselli, Luca Scorcella). Errare è umano, siamo le prime a dirlo. Infatti chi in passato ha sbagliato ha addirittura fatto un passo indietro, dimettendosi o scusandosi. Giovedì prossimo ci sarà un’altra seduta consiliare e siamo preoccupate, ma anche demotivate alla partecipazione, visti l’arroganza costante e il silenzio tra gli altri, del primo cittadino e dei consiglieri comunali (salvo qualche eccezione che abbiamo già ringraziato). Ci sentiamo di denunciare l’episodio per essere di esempio a tutte le donne. Inutile organizzare i cortei se il primo della fila è colui che con il dito al naso urla alla consigliera scomoda di stare zitta".