
Alfredo Mancini, titolare della Orim di Piediripa, è stato assolto dall’accusa di aver violato la legge Seveso
Accusato di aver violato una norma su limiti e cautele in materia ambientale, è stato assolto con formula piena Alfredo Mancini, titolare della Orim, l’azienda di smaltimento rifiuti speciali con sede a Piediripa. L’altroieri, in tribunale a Macerata, si è chiuso il processo che vedeva Mancini accusato di una presunta violazione di un decreto che detta disposizioni finalizzate a prevenire incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per la salute umana e per l’ambiente, la cosiddetta normativa "Seveso". Il giudice Vittoria Lupi ha pronunciato una sentenza di assoluzione con formula piena, stabilendo che "il fatto non sussiste". La complessa vicenda giudiziaria aveva avuto origine da un sopralluogo effettuato nel giugno 2019 dall’Arpam, dal quale sono scaturiti controlli da parte del comitato tecnico dei vigili del fuoco sulle giacenze di rifiuti nell’impianto. Il gruppo di lavoro sosteneva che fosse stata superata la "soglia superiore" di giacenze prevista dalla legge Seveso, dando così avvio al procedimento penale contro Mancini. "Tuttavia – si legge in una nota della ditta –, successivi approfondimenti e una sentenza del Tar Marche hanno annullato gli atti del comitato tecnico per manifesta violazione del diritto al contraddittorio. Un secondo gruppo di lavoro, attivo tra il 2021 e il 2022, ha riesaminato la documentazione, individuando invece il superamento della "soglia inferiore" della legge Seveso, contraddicendo così le conclusioni del precedente gruppo di lavoro". Durante il dibattimento, la difesa, sostenuta dall’avvocato Paolo Giustozzi, ha presentato perizie che hanno dimostrato l’assenza del superamento dei limiti e l’adozione di sistemi in grado di monitorare il rispetto della normativa, a salvaguardia dell’ambiente. "In dodici anni – fanno sapere dalla Orim –, la ditta era stata sottoposta a circa venti sopralluoghi e visite ispettive, tutti conclusi con esito positivo. Queste evidenze tecniche hanno smontato l’impianto accusatorio, dimostrando l’infondatezza delle contestazioni mosse nei confronti di Mancini. L’azienda ha dimostrato il valore della propria organizzazione e la serietà del sistema di controllo su tutto ciò che entra ed esce dall’azienda e su come viene gestito".
Chiara Marinelli