Musicultura, prima serata. Diodato dà spettacolo, brividi allo Sferisterio

Diodato apre il Festival Musicultura con i suoi successi, seguito da Serena Brancale e il chitarrista Marcin Patrzalek. Filippo Graziani omaggia il padre Ivan. Alessandra Campedelli racconta il potere dello sport per le donne. Premiati Sournia e Castiglia.

Musicultura, prima serata. Diodato dà spettacolo, brividi allo Sferisterio

Musicultura, prima serata. Diodato dà spettacolo, brividi allo Sferisterio

"È una grande responsabilità aprire il festival in un simile luogo magico". Venerdì Diodato ha rotto il ghiaccio della XXXV edizione del Festival offrendo i due brani con cui si è aggiudicato il David di Donatello per la migliore canzone originale "Che vita meravigliosa" nel 2020, colonna sonora del film La dea fortuna, diretto da Özpetek e "La mia terra" nel 2024 parte della colonna sonora del film Palazzina Laf di Riondino. Ha proseguito tra gli applausi con "Fai rumore" con cui ha vinto la 70ª edizione del Festival di Sanremo. Carolina Di Domenico e Paola Turci sono state le presentatrici e per quest’ultima è stato il debutto in questa veste. Poi Turci, tra i membri del Comitato di garanzia del Festival, ha offerto al pubblico "L’avvelenata" di Guccini. Sul palco è salita Serena Brancale che ha presentato l’ultimo singolo "Stu cafè". Poi ha reinterpretato i brani "Andamento lento" di Tullio De Piscopo e "Alleria" di Pino Daniele. Ha continuato con la sua "Sta uagnedd" e ha chiuso con "Baccalà" trascinando i 2.400 dello Sferisterio in un grande ballo collettivo. Il giovane chitarrista polacco Marcin Patrzalek si è esibito per la prima volta in Italia sul palco di Musicultura. Con la sua capacità di reinventare brani famosi e renderli unici ha offerto la "Habanera" della Carmen di Bizet, "Kashmir", la celebre canzone dei Led Zeppelin e ha chiuso la performance con "La toccata e fuga in Re minore" di Johann Sebastian Bach. Poi Filippo Graziani ha celebrato l’eredità del padre Ivan con i brani "Lugano addio", "Il chitarrista", "La canzone dei marinai" e ha chiuso il dialogo tra padre e figlio oltre i confini del tempo nel tripudio degli applausi con "Pigro". Toccante la testimonianza di Alessandra Campedelli, l’allenatrice della nazionale di volley femminile dell’Iran e del Pakistan che utilizza lo sport come agente di trasformazione sociale per migliorare la condizione delle donne. Tra gli otto concorrenti sono stati assegnati due premi: Eugenio Sournia ha vinto il Premio PMI per miglior progetto discografico del valore di 2.000 e Anna Castiglia quello per il miglior testo di 2.000 euro assegnato dalle giurie degli studenti degli atenei di Macerata e Camerino.