"Ora il museo è davvero di tutti: pienamente accessibile e fruibile grazie alle nuove tecnologie, abbattendo le barriere fisiche e cognitive. Ed è anche un museo a misura di bambino". Così il vicesindaco Alessia Pupo ha battezzato l’inaugurazione di "Incluseum", il nuovo allestimento del Museo civico archeologico "Aristide Gentiloni Silverj" ospitato nelle storiche sale, al primo piano del Castello della Rancia, che raccoglie i reperti rivenuti a Tolentino di epoca picena e romana. Il progetto, redatto da PlayMarche (spin-off Unimc) e dai dipartimenti di Studi umanistici e di Scienze della formazione beni culturali e turismo dell’università di Macerata, vede l’implementazione del sito web del museo con contenuti digitali e misure di accessibilità inclusive; la realizzazione di un’app per preparare le scuole alla visita attraverso percorsi specifici; il potenziamento della segnaletica con pavimentazioni tattili e cromatiche. In particolare il museo è stato arricchito di realtà aumentate, installazioni multimediali con ricostruzione 3D, esperienza VR, fruibile con visori, cuffie con suoni del villaggio piceno, tre esperienze tattili per ipo vedenti e non vedenti (ad esempio, ricostruzione di un’ascia preistorica con lavoro di archeologia sperimentale). E poi c’è il laboratorio multimediale con le postazioni per bambini, che permettono esperienze sensoriali. Il tutto è stato possibile grazie ad un bando del ministero della Cultura, finanziato dall’Ue e inserito nel Pnrr; la sinergia tra Comune (ente capofila), Unimc (coordinamento scientifico) e PlayMarche (progetto e allestimento) ha permesso di intercettare 461.160 euro (quasi mezzo milione di fondi). In prima linea il sindaco Mauro Sclavi e il rettore Unimc di John McCourt, Cecilia Gobbi in rappresentanza della Soprintendenza, i prof. Unimc Roberto Perna e Catia Giaconi (prorettrice vicaria) e Michele Spagnuolo, amministratore delegato di PlayMarche. "In questo modo il museo si apre ad un numero sempre maggiore di visitatori" ha aggiunto la Pupo. "Abbiamo deciso di far parlare più gli stessi oggetti – ha detto Perna -, stimolando la curiosità attraverso nuovi linguaggi e digitalizzazione, e raggiungendo tutte le fasce di età. Questo di Tolentino può essere l’archetipo del museo archeologico moderno". "L’aspetto del gioco, con il bambino che può sperimentare – ha concluso il rettore – convive con l’aspetto più scientifico".
Lucia Gentili