REDAZIONE MACERATA

Morto a 65 anni Vincenzo Longo

L’imprenditore stroncato da un attacco cardiaco. Dal 2012 gestiva la Locanda Cantalupo a Montefano

Ieri pomeriggio, a Filottrano, è stato dato l’ultimo saluto a Vincenzo Longo (nella foto, col figlio Mattia), noto imprenditore attivo da moltissimi anni nel Maceratese, nonché titolare della Locanda Cantalupo a Montefano e patron del Football club Viterbo. Aveva 65 anni e si è spento domenica notte all’ospedale di Torrette a causa di un attacco cardiaco. Si era sentito male il 18 dicembre ed era stato ricoverato all’ospedale di Macerata, ma le sue condizioni sono peggiorate di giorno in giorno, finché domenica è arrivato il tragico epilogo. Il nome di Vincenzo Longo non è per nulla banale, e anzi era conosciuto in tutte le Marche e non solo. Nato e cresciuto a Filottrano, era partito dal niente e in poco tempo era diventato un importante imprenditore edile, fino ad approdare nel ramo della gestione di alberghi e discount nel Maceratese. Dal 2012 era il titolare della Locanda Cantalupo di Montefano e tempo dopo aveva anche preso in gestione, per circa un anno, il Deep Blue di Porto Recanati. Ma Vincenzo Longo era molto conosciuto anche in ambito sportivo. Grande appassionato di motori e auto d’epoca, da giovane era stato un pilota di corse automobilistiche in salita. Non minore, poi, era la sua passione per il calcio. Nel 2013 era diventata socio della squadra di calcio della Sambenedettese, all’epoca del presidente Moneti. Pochi anni dopo, nel 2016, era balzato agli onori della cronaca per la sua trattativa di acquisto del Rimini calcio, che calcava i campi della Lega Pro. L’affare però sfumò. E ancora: ad agosto era diventato il nuovo patron del Football club Viterbo, che milita nella promozione laziale. Una vita piena di coraggio e intraprendenza, ma fatta anche di grande umiltà e dedizione al lavoro. E proprio il figlio Mattia ha voluto lasciare un ultimo ricordo su Facebook: "Caro babbo, è impossibile accettare che tu te ne sia andato così presto. Lo sai, tu per me eri un padre ma anche un amico quando serviva, quante chiacchierate facevamo insieme: mi parlavi della tua giovinezza, dei momenti di gloria da pilota, dei traguardi raggiunti lavorando sodo. Ogni volta che avevo bisogno di te c’eri sempre, e se avevo un problema cercavi di risolverlo con la tua forza immensa. Grazie per i tuoi preziosi insegnamenti e spero di renderti fiero in futuro. Ti voglio un mondo di bene". Lascia la moglie la moglie Maria e i figli William, Mattia poi Joselito.