Macerata, 5 aprile 2019 - Due nigeriani e un marocchino sono finiti nella rete della polizia, accusati di spacciare cocaina ed eroina e fermati in seguito alle indagini sull’overdose che uccise la maceratese Tamara Giorgetti, 28 anni, il primo luglio dell’anno scorso.
Il marocchino, Abdel Monumain Safhi, è stato preso al River Village di Porto Recanati, sebbene avesse tentato di disfarsi della cocaina buttandola nel gabinetto. Un nigeriano, Aaron Emerauno, è stato trovato dai carabinieri in Germania e ora è detenuto a Roma, e l’altro, Cosmas Ehiedu, è stato preso a Macerata. Gli agenti della Squadra mobile li accusano di oltre 700 cessioni.
«L’indagine – ha spiegato ieri il procuratore capo Giovanni Giorgio – è partita dopo la morte di Tamara Giorgetti. È stata sentita una serie di consumatori di sostanze, tra cui anche un’altra ragazza che, dopo aver rilasciato alcune dichiarazioni agli agenti, purtroppo è morta a causa di una malattia. Grazie agli elementi raccolti sono stati fermati alcuni soggetti. Al marocchino, oltre alla cocaina sono stati trovati 9.700 euro, somma che pensiamo sia il ricavato dell’attività di spaccio. Quanto agli altri due, impropriamente si sente ancora parlare di mafia nigeriana. Ma se per mafia intendiamo un gruppo che con violenza o minaccia tiene sotto controllo una zona, qui non risulta ci sia. Purtroppo a Macerata e in provincia operano nello spaccio persone extracomunitarie, comunitarie e italianissime perché il mercato è florido, i consumatori sono tanti. Non a caso il marocchino aveva quella somma».
Il procuratore ha riconosciuto l’impegno profuso dal questore Antonio Pignataro e dal commissario capo Maria Raffaella Abbate, capo della Mobile, come dalle altre forze dell’ordine, contro lo spaccio. «E qualche risultato lo abbiamo ottenuto, quello che succedeva fino all’omicidio di Pamela Mastropietro, con lo spaccio diffuso, ora è diminuito. Qualche nigeriano non c’è più, altri li stiamo cercando pure all’estero». Come Emerauno, trovato dai carabinieri in Germania con altre indagini e accusato dalla polizia di 212 cessioni dopo quella alla ragazza morta di overdose. «È stato fermato con un mandato di arresto europeo. Emerauno è uno spacciatore professionale, e riteniamo che Tamara Giorgetti sia morta dopo aver comprato eroina da lui».
L’arresto di Safhi è stato particolarmente rocambolesco. L’uomo vive al River Village, a Porto Recanati. «Quando siamo arrivati – ha raccontato il commissario capo Abbate – rifiutava di aprirci. Aveva un grosso rottweiler e un sistema di blocco alla porta. Una volta entrati, sembrava non ci fosse niente. Il cane antidroga continuava a fiutare vicino al water, che però era pulitissimo. Gli agenti allora si sono armati di guanti e hanno controllato a fondo, trovato otto dosi di cocaina e un bilancino. Safhi faceva tutto a casa: i clienti bussavano alla sua porta». È accusato di 160 cessioni. Altri 707 grammi di cocaina sono stati trovati nei pressi di un casolare abbandonato.