di Giorgio Giannaccini
E’ ormai una questione di pochi giorni prima che il tribunale di Macerata ufficializzi il fallimento dei due stabilimenti Mondial Suole e Mondial Plast, che appartengono alla Mondiasuole Group di Porto Recanati. Nei giorni scorsi, la proprietà dell’azienda ha comunicato ai sindacati Femca Cisl e Filctem Cgil di aver non aver accettato l’offerta di vendita che era stata presentata da due investitori. Non solo, da quanto emerge la direzione aziendale non si è opposta nemmeno all’istanza di fallimento presentata al giudice delegato Enrico Pannaggi, da parte di alcuni creditori, e anzi ha firmato il consenso per la procedura. In tal modo, si è deciso di non avviare il concordato, ovvero la procedura che consente di continuare la produzione con una amministrazione controllata dal tribunale. Ciò significa che il fallimento dei due stabilimenti – che in tutto hanno 122 operai – verrà dichiarato non appena il giudice il nominerà il curatore fallimentare, e si tratta di una formalità che sarà sbrigata probabilmente in settimana. Rimane da capire, invece, il futuro per il terzo stabilimento del gruppo, la Mondial Due, che conta trenta lavoratori. A oggi la proprietà non ha dato il consenso per procedere con la richiesta di fallimento, ma anche qui non sembra che ci sia la volontà di aprire un concordato ed è quindi facile che l’istanza di liquidazione giudiziale verrà poi accolta. Intanto, i sindacati Femca Cisl e Filctem Cgil stanno mettendo a punto delle manifestazioni di protesta. In primis, pare che stiano organizzando un picchetto davanti sede della Regione e sarebbero intenzionati a fare lo stesso davanti al municipio di Porto Recanati. Sulla vicenda della Mondialsuole, il Pd locale "esprime solidarietà nei confronti dei lavoratori e intende sostenere le rappresentanze sindacali aziendali – scrive in una nota il segretario dem, Alessandro Palestrini –. A tal fine abbiamo già messo a conoscenza di questa delicata situazione i nostri rappresentanti regionali e nazionali. Occorre aprire immediatamente un tavolo di confronto, nel quale individuare soluzioni concrete a sostegno delle famiglie che presto avranno difficoltà nel sostenere le spese per il mantenimento dei propri componenti. Occorre muoversi tentando di offrire continuità occupazionale e laddove non fosse possibile, intervenire con gli ammortizzatori sociali. E’ una grande emergenza sociale, che si è abbattuta su famiglie già pesantemente colpite dal caro bollette e dalla pandemia".