Minacce di morte a due baristi. Albanese a giudizio per estorsione

Arian Baci è in carcere dopo gli episodi di aprile e maggio a Porto Potenza. Intimidazioni pure ai carabinieri

Minacce di morte a due baristi. Albanese a giudizio per estorsione

L’avvocato difensore Emanuele Senesi assiste l’albanese, sotto processo a Macerata con l’accusa di estorsione

Accusato di aver estorto denaro ai proprietari di un bar e di uno chalet e di aver minacciato il comandante della stazione dei carabinieri di Porto Potenza: ieri in tribunale si è aperto il processo per Arian Baci, albanese di 39 anni, al momento in carcere a Montacuto. I fatti di cui deve rispondere sarebbero avvenuti tra aprile e maggio scorsi.

Secondo l’accusa tutto sarebbe cominciato a metà aprile quando l’albanese, minacciando il gestore dell’Eni Bar Cafè a Porto Potenza di fargli del male e danneggiare il locale, si sarebbe fatto consegnare 70 euro. Il primo maggio, sempre dietro minacce anche telefoniche e su Whatsapp, si sarebbe fatto consegnare altri 150 euro. Tre giorni dopo una situazione analoga: mentre il barista era a cena con la moglie l’albanese lo avrebbe chiamato, costringendolo a dargli 40 euro. Il 5 maggio, l’albanese si sarebbe presentato nel locale urlando e prendendosela con i clienti e il barista. Avrebbe preteso 150 euro, e di fronte alla proposta di averne 50 avrebbe telefonato al titolare: "Adesso spacco tutto, faccio un macello". Poi avrebbe spaccato una vetrina refrigerata a colpi di sedie e sgabelli, dopo aver cacciato i clienti. Sul posto erano arrivati i carabinieri.

Comportamenti simili avrebbe messo in atto ai danni del proprietario di uno chalet. Lo scorso 11 maggio, dopo aver aggredito un connazionale nello chalet, sarebbe tornato minacciando il proprietario: "Ti ammazzo! Ti sparo! Ti uccido! Ti scanno! Ti taglio la gola. Mi devi dare subito 500 euro altrimenti ti brucio il locale", lanciando contro l’auto della vittima mattoni e sedie e costringendola a pagare. Tre giorni dopo sarebbe tornato con un amico, ubriaco, e dopo essere sceso dall’auto avrebbe urlato: "Vedrai che ti ammazzo, ti do fuoco al locale". Due giorni dopo Baci avrebbe chiamato il titolare: "Devi rispondere, devi mantenere la parola, ti ricordi che hai detto l’altra volta che mancavano duecento", soldi in realtà, per l’accusa, dovuti non all’albanese ma a un altro, per dei lavori di muratura. Infine Baci, con il foglio di via obbligatorio dal Comune di Potenza Picena, avrebbe minacciato di morte anche il comandante della stazione dei carabinieri per tentare di costringerlo a omettere atti d’ufficio nei suoi confronti

La prossima udienza per l’uomo, dieso dall’avvocato Emanuele Senesi, è fissata per dicembre, quando si sentiranno i primi testimoni citati dal pm Francesca D’Arienzo.

Chiara Marinelli