
L’avvocato Barbara Antolini difende lo studente sotto accusa
Voleva sostenere gli esami online, e per questo avrebbe minacciato il rettore e alcuni docenti Unicam: "Mi frulla per la testa di venire all’università e fare una strage come quelle che fanno in America". Così è finito sotto accusa un44enne di Altamura, studente part-time.
I fatti sarebbero avvenuti da marzo 2023 al 24 gennaio 2024. Secondo l’accusa il 44enne, disabile, avrebbe minacciato il professore responsabile del corso di laurea, il rettore e a altri docenti per costringerli a fargli sostenere gli esami online, pur sapendo che tale possibilità non era più prevista da aprile 2022, e pur avendo già usufruito di una deroga da parte del rettore per un esame. Dopo aver ricevuto il diniego di affrontare anche gli altri esami da remoto, il 44enne avrebbe inviato una serie di email a un professore. Il 2 marzo 2023, avrebbe scritto: "Sono affamato, ho mamma all’ospedale. Sono solo e vengo a fare una strage se non risolve tutto subito". Poi il 24 dicembre 2023: "per favore faccia qualcosa perché veramente mi frulla per la testa di venire all’università e fare una strage tipo quelle che accadono ogni mese in America nelle scuole. E trovare un mitragliatore qui al sud è facilissimo e non costa neanche tanto, così almeno vado in galera tranquillo che gli esami li faccio tutti a distanza, oppure mi accompagnano i poliziotti a Camerino con il cellulare". E qualche minuto dopo: "sono arrivato al punto di pensare che un giorno di questi faccio una strage".
Il 18 gennaio avrebbe inviato ancora una email: "Ti garantisco che intanto dopo la denuncia vengo a forti fuori, questo è sicurissimo, poi me ne vado in galera e così facciamo parlare tutto il mondo. Se mi succede qualcosa tu sarai il primo a sparire dalla faccia della terra, inizia a preoccuparti tu". E, infine, il 23 gennaio 2024: "non pensare che siccome sono povero e lontano diversi chilometri da Camerino tu te la possa scampare, prima o poi al costo di aspettare ti troverò. Se mi è stata fatta una denuncia, ti prometto che da domani vivrò solo per venire a cercarti ovunque tu sia". Alla fine, il 24 gennaio, di sera, lo studente avrebbe inviato una email al rettore: "Le chiedo cortesemente di ritirare il tutto e chiudere la vicenda con le buone senza arrivare a tanto".
Ieri in tribunale a Macerata si è svolta l’udienza davanti al giudice Enrico Pannaggi e al pm Francesca D’Arienzo. Lo studente, ora sospeso, aveva inviato una lettera di scuse e per lui l’avvocato Barbara Antolini ha chiesto e ottenuto la messa alla prova, un periodo di volontariato, per chiudere tutto. L’udienza è stata rinviata al 3 luglio. L’università di Camerino si è costituita parte civile, chiedendo 10 euro come risarcimento simbolico.
Chiara Marinelli