Lavori di pubblica utilità, socialmente utili, da coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza a Camerino. Il Comune capitanato dal sindaco Sborgia è stato il primo nelle Marche a dare il via ai progetti di utilità collettiva (Puc). Il 56enne Pierfrancesco Bellabarba (nella foto) da novembre monitora le entrate e le uscite contingentate per gli alunni di elementari e medie, il distanziamento sociale e il corretto uso dei dispositivi di protezione individuale. Presta servizio due ore al giorno dal lunedì al sabato. Ex sottufficiale della marina militare in congedo, nel 1996 è tornato a casa, nella città ducale. Da sempre in prima linea nel volontariato, fa parte del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta; la notte del sisma è sceso in strada, ha indossato la divisa e ha accompagnato la colonna mobile della Protezione civile alle Calvie, dove era stato allestito un campo di accoglienza e dove è rimasto per circa un mese e mezzo. Quindi non poteva che mettersi a disposizione per i Puc. E’ stato convocato dall’ufficio di collocamento ed ha iniziato. "Mi sembra giusto e normale, dovrebbe essere automatico – spiega Bellabarba –, non sono abituato a ricevere soldi come se fossero regalati, forse anche per l’ideologia militare. Per cui è un modo sia per rendermi utile alla collettività, sia per sdebitarmi. E’ il minimo. Mi metto a disposizione, poi è il Comune a scegliere dove e come impegnarmi". In base alle direttive ministeriali, i Puc si svolgono nel Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16. I Comuni sono responsabili dei Puc e li possono attuare in collaborazione con altri soggetti.
Cronaca"Mi rendo utile alla collettività e mi sdebito"