Al termine della finalina, ecco le voci di tre giocatori biancorossi più coach Medei. Il libero Francesco Bisotto: "Volevamo assolutamente salire sul podio, ma la partita si è conclusa come nel girone anche per merito dei nostri avversari. Loro sono stati bravi a tenere duro sui nostri match point e a capitalizzare l’occasione dopo il sorpasso finale. Il nostro è un gruppo giovane, siamo qui anche per fare esperienza. A nessuno di noi piace perdere, ripartiremo ancora più carichi in Challenge Cup e campionato". Il top scorer Petar Dirlic: "Nella gara di oggi (ieri, ndr) e durante tutta la settimana non abbiamo trovato il ritmo in battuta. Vogliamo subito ritornare a incidere al servizio. Il palazzetto troppo alto e la mancanza di riferimenti sono fattori di cui si poteva parlare nelle primissime partite, non ora. Mi dispiace perché a tratti abbiamo mostrato un gioco convincente, ma i rivali sono stati più lucidi nelle fasi clou".
L’alzatore Santiago Orduna: "L’amarezza è indescrivibile, siamo veramente arrabbiati perché eravamo venuti in Brasile per salire sul podio. I troppi errori in campo ci hanno condizionato impedendoci di chiudere la partita con il Foolad. Va fatto anche un altro discorso ed è quello della crescita del gruppo, che passa da esperienze come questa". Infine l’analisi del coach Gianpaolo Medei: "In questo match sono mancate lucidità, determinazione e sicurezza nei nostri mezzi. Sia nel secondo che nel quarto e quinto set non siamo stati freddi, ma fallosi e imprecisi, sia al servizio che nel contrattacco. Aggiungo che in tutto il torneo non siamo mai riusciti a giocare al nostro livello, ovvero al gioco mostrato in campionato. Questo è il rammarico più grande. Tenevamo molto alla medaglia di bronzo e a mostrare il nostro potenziale – conclude l’allenatore biancorosso –. Non ci siamo riusciti e ora ci aspetta un’analisi attenta per capirne i motivi. Al Mondiale abbiamo fatto un passo indietro".