REDAZIONE MACERATA

Medaglia d’oro mondiale al vino della Fattoria Duri: "Un riconoscimento per tanti sacrifici"

Le Marche si distinguono al Concours Mondial de Bruxelles con il vino passito della Fattoria Dante Duri, ottenendo una Grande Medaglia d'Oro grazie al Piccato Limited Edition Marche Rosso Passito da uve di Vernaccia Nera. Un successo che premia la passione e il sacrificio dell'azienda per valorizzare il territorio e il vitigno locale.

Le Marche si distinguono al Concours Mondial de Bruxelles con il vino passito della Fattoria Dante Duri, ottenendo una Grande Medaglia d'Oro grazie al Piccato Limited Edition Marche Rosso Passito da uve di Vernaccia Nera. Un successo che premia la passione e il sacrificio dell'azienda per valorizzare il territorio e il vitigno locale.

Le Marche si distinguono al Concours Mondial de Bruxelles con il vino passito della Fattoria Dante Duri, ottenendo una Grande Medaglia d'Oro grazie al Piccato Limited Edition Marche Rosso Passito da uve di Vernaccia Nera. Un successo che premia la passione e il sacrificio dell'azienda per valorizzare il territorio e il vitigno locale.

Le Marche sul tetto del mondo con il vino passito della Fattoria Dante Duri. Una straordinaria notizia che arriva dal Belgio, dove si è tenuto il Concours Mondial de Bruxelles. Tra migliaia di vini divisi in quattro categorie (rosati, rossi e bianchi, effervescenti, fortificati e dolci), l’Italia si è aggiudicata 20 medaglie e solo due Grandi Medaglie d’Oro: una è andata in Toscana e l’altra nelle Marche, alla Fattoria Dante Duri (foto) di San Severino: "Il Concours Mondial è uno dei più importanti al mondo. Vengono assaggiati oltre 10mila vini. Io avevo il passito, il mio Piccato, invecchiato in una botte vecchissima e la cosa straordinaria – afferma Duri – era che aveva preso il sapore di cioccolato e liquirizia. L’ho chiamato “Piccato Limited Edition Marche Rosso Passito da uve di Vernaccia Nera“. Sono venute 428 bottiglie numerate. Alcune le ho inviate al concorso, ritenendolo il più rappresentativo, il risultato è stato inimmaginabile. È molto importante per le Marche, tanto più se si pensa che la Grande Medaglia d’Oro è arrivata a un’azienda pressoché sconosciuta, in una area piccolissima, a dimostrazione che la vernaccia nera può esprimeree grandi eccellenze". Risultati ottenuti grazie a una passione sconfinata per le origini e per il proprio lavoro "ma soprattuto per il territorio della vernaccia nera che, quasi nessuno lo sa, si estende per lo più a San Severino. La produzione del passito in particolare costa grandi sacrifici: la raccolta si fa a mano con le forbici, i grappoli vanno appesi uno per uno e bisogna attendere anni prima di avere dei risultati. Sono partito con la vigna di famiglia, poi nel 2006 ho creato il nuovo impianto e nel 2010 la nuova cantina. Fortissimamente ho sempre creduto nella potenzialità del vitigno sia per il passito che per il vino da tavola, e questo riconoscimento ripaga di tanto sacrificio".

Gaia Gennaretti