
L’avvocato Giuliana Specchio
Per la violenta rissa tra sei egiziani che lavorano nei cantieri della ricostruzione a colpi di bastoni, sedie e il manico di un piccone, in quattro hanno patteggiato e per due prosegue la direttissima.
L’episodio di violenza, che aveva creato allarme e paura in centro a Tolentino, tra via della Pace e via Nazionale, era avvenuto il 22 febbraio. Dopo la segnalazione sei egiziani, di età compresa tra i 22 e i 34 anni, tutti operai che lavorano in imprese edili del maceratese, erano stati arrestati dai carabinieri. Erano Hesham Abdelmaser Ibrahim Ahmed, 23 anni, Ahmed Aly Marey Mohamed, 30 anni, Abdelrahaman Soliman Abouelela Hanaa, 23 anni, Abdelrahman Asi Somida Hassan, 22 anni, Akram Mahmoud Abdelhamid Issawi, 34 anni, e Khaled Mohamed Ahmed Moawad, 30 anni. Secondo l’accusa, sostenuta ieri in tribunale dal pubblico ministero Francesca D’Arienzo, i sei avevano preso parte alla maxi rissa, che aveva visto coinvolte più di dieci persone. Due le fazioni: da una parte Hassan, Moawad e Issawi e dall’altra Ahmed, Mohamed e Hanaa, che si erano affrontati colpendosi reciprocamente con botte e a colpi anche di bastoni, manico di piccone, sedie. Ahmed aveva riportato la frattura del metacarpo destro, con trenta giorni di prognosi, Mohamed e Hanna, invece, avevano riportato abrasioni giudicate guaribili in cinque giorni. Ad Hassan, Moawad e Issawi sono stati contestati anche i reati di lesioni aggravate e il porto di oggetti atti a offendere, tra cui bastoni e il piccone. Il reato di porto di oggetti atti a offendere è stato contestato anche agli altri tre, Ahmed, Mohamed e Hanaa.
Ieri mattina in tribunale a Macerata, davanti al giudice Domenico Potetti, Mohamed (difeso dall’avvocato Renato Coltorti) ha patteggiato dieci mesi (pena convertita in 3mila euro di multa), mentre Hassan, Issawi e Moawad (difesi dall’avvocato Giuliana Specchio) hanno patteggiato un anno e quattro mesi (pena convertita in 4.800 euro di multa). Per Ahmed e Hanaa, difesi dall’avvocato Raffaella Cesari, prosegue invece la direttissima. L’episodio era avvenuto sotto gli occhi terrorizzati dei residenti e dei passanti. Ad allertare i carabinieri era stato un uomo che vive in via della Pace, che si era affacciato al balcone di casa sua dopo aver sentito delle urla.
Chiara Marinelli