ANDREA SCOPPA
Cronaca

Mattia Perini morto sotto il treno. "Sedici palloncini e uno striscione per ricordarlo"

Settore giovanile in lutto, i compagni di squadra indosseranno magliette con impresso il suo volto

Mattia con il papà Giordano

Montecosaro (Macerata), 11 gennaio 2020 - L’Asd Montecosaro, la società di calcio nella quale militava Mattia Perini, ha deciso di non fare disputare in questo week-end nessuna partita del settore giovanile. Scenderà in campo, invece, la prima squadra, che milita nel campionato regionale di Promozione e che alle 14.30 ospiterà la Palmense, una partita già delicata per questioni puramente sportive e di classifica (i locali sono ultimi) e che adesso, naturalmente, diventa toccante, da brividi.

La società non ha voluto rinviarla proprio per ricordare Mattia Perini sul campo, in quel rettangolo verde nel quale si divertiva a praticare il suo sport preferito. Seppur con poche ore a disposizione, infatti, il Montecosaro omaggerà lo sfortunato 16enne in vari modi. "Abbiamo deciso – spiega Frediano Pancotto, responsabile del vivaio giallorosso – di non chiedere il rinvio dell’incontro, proprio per commemorarlo. Prima della partita, faremo entrare in campo tutti i suoi compagni della squadra degli allievi, i ragazzi indosseranno una maglietta con impresso il volto di Mattia. Dopo il minuto di raccoglimento, saranno liberati sedici palloncini e sarà esposto uno striscione con la sua immagine, proprio sotto la tribuna dello stadio Mariotti. Credo che organizzeremo anche altro in occasione del funerale, e intanto per questo pomeriggio abbiamo chiesto a tutti i tesserati del nostro vivaio di venire allo stadio". Lei, pur non allenandolo, conosceva bene Mattia

"Come tecnico aveva Andrea Incipini, ma conoscevo Mattia, anche perché era coetaneo di mio figlio e avevano fatto le scuole insieme e fino alle medie. Non solo, uscivano con la stessa comitiva di amici e anche a Capodanno poi erano stati insieme".

Vero che proprio lei aveva cercato di riportarlo a Montecosaro? "Mattia aveva giocato con noi fino alla categoria degli esordienti, poi si era trasferito alla Academy. Un anno fa, gli avevo domandato se avesse voglia di tornare, dato che tutti i suoi amici giocavano qui con noi e mi aveva risposto di sì. E in estate era poi rientrato nelle nostre fila".

Com’era Mattia calciatore? "Anzitutto, era un ragazzo educato, ma non spento come spesso capita quando si è buoni, anzi, lui era dinamico e voglioso. Un bravo ragazzo fuori e un centravanti puro in campo, il classico numero 9. Non altissimo magari, ma decisamente rapido. Aveva delle buone prospettive, avrebbe trovato spazi come under anche nella prima squadra".