Macerata, 12 novembre 2020 - Se n’è andato in punta di piedi il re delle discoteche dei tempi d’oro, Mario Attili, originario di Camporotondo di Fiastrone, molto conosciuto a Tolentino e in provincia. Avrebbe compiuto 68 anni alla fine dell’anno. Per problemi di salute era stato ricoverato all’ospedale di Macerata, poi giovedì era stato dimesso, verso l’ora di pranzo. Un ritorno a casa di pochissime ore: infatti, si era sentito male ed era stato ricoverato di nuovo, la sera stessa. Venerdì, poi, era arrivato l’esito del tampone: positivo. Ciò, malgrado al momento del ricovero (come si fa da prassi a causa dell’emergenza) fosse risultato negativo a più tamponi e fosse stato sottoposto a tac. Attili si è spento ieri, verso le 12, all’ospedale di Macerata.
"Caro Mario, sei entrato in ospedale per un controllo all’intestino e sei uscito col Covid – ha scritto su Facebook l’ex sindaco di Camporotondo, Emanuele Tondi –. L’unica consolazione è che non si può dire che la vita non te la sei goduta. Riposa in pace amico mio". "Non si può morire così – dice il fratello di Attili, Paolo –, c’è qualcosa nel sistema che non funziona. La dottoressa del 118 è stata fantastica, la ringrazio. Ma per il resto credo che quel giorno non doveva essere dimesso, non aveva le forze. Preciso che aveva altri problemi di salute ma, ribadisco, non si può morire così. Mio fratello in vita ha fatto del bene a tante persone".
Numerosi sono stati i messaggi di affetto alla famiglia, centinaia sui social. Attili lascia anche un figlio. L’ultimo saluto è stato fissato per domani alle 10 a Camporotondo, nella chiesa di San Marco. "Era un carissimo amico e una grande persona – dice il sindaco di Camporotondo, Massimiliano Micucci –. Uno dei propulsori nell’ambito dell’intrattenimento nelle nostre zone. Aveva una testa e una mentalità avanti di venti o trent’anni". "Ha lasciato un segno indelebile – aggiunge il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi –. Conosceva la vita, era intelligente, creativo, si divertiva e faceva divertire".
Attili aveva iniziato la carriera come rappresentante di liquori e negli anni settanta insieme ai soci Angelo Carlini, Giorgio Bottacchiari e più tardi Giuliano Attili aveva trasformato la "Bussola", una sorta di balera e prima discoteca all’aperto in un locale di tendenza. Aveva poi rilevato il "Seven Seven", trasformandolo in "Imagine". Dopo aver trasformato la "Bussola" in "Fragile" e aver consacrato l’Imagine come uno dei locali più importanti dell’Italia centrale, per molte stagioni estive aveva fatto ballare anche le Terme di Santa Lucia. È stato consigliere e assessore di Tolentino. Aveva anche ricoperto la carica di vicepresidente dell’Asl 19, alternando l’attività di imprenditore a quella politica. Ha gestito oltre ai locali tolentinati, altri ritrovi in altre zone, tra cui Riccione. "Mario mi ha insegnato a guardare negli occhi i clienti, a intuire come il pubblico voleva divertirsi – conclude il giornalista e amico Luca Romagnoli –. Con lui sono stato il primo vocalist, negli anni ottanta, che nelle discoteche coinvolgeva il pubblico insieme ai dj. Nei suoi locali ho affinato il mio piccolo talento di presentatore e con lui ho imparato come organizzare eventi e manifestazioni. Per molti personaggio controverso, in realtà aveva umanità, simpatia e intelligenza uniche. Ne ricorderò il sorriso".