È ironico Luca Marconi, coordinatore provinciale dell’Udc, nel giudicare i tanti cantieri aperti in queste ultime settimane, quando già nell’aria si sente l’arrivo della campagna elettorale. "Sembra proprio – scrive in una nota – che nel bene o nel male l’era democristiana non sia per nulla destinata a scomparire: dalla politica estera, nella quale tutti sono diventati europeisti e atlantisti nel solco del grande maestro De Gasperi, alle piccole cose. Arrivano le elezioni comunali e con esse, udite udite, si asfaltano le strade e a volte anche in modo maldestro e frettoloso. Un modo antico per raggranellare gli ultimi consensi che nel passato era ferocemente criticato dalle minoranze, comunisti in testa". Marconi punta il dito sulle tante piccole "toppe" che in questi giorni si stanno mettendo alle tante buche delle strade, una situazione più volte lamentata dai cittadini costretti a transitare su strade diventate ormai delle mulattiere. "Abbiamo lamentato il cattivo andamento delle manutenzioni, sperando che nelle complicate pieghe di bilancio si trovasse ogni anno qualche euro in più da destinare alla buona tenuta della viabilità – aggiunge –. Troppo difficile: si blatera all’infinito di bene comune, si fanno conferenze socio-psico-educative col logo del Comune, ma alla fine quello che vince è sempre un meschino calcolo elettorale". Una differenza, però, c’è rispetto al passato. "L’antica e solida Dc, oltre all’innegata abilità nelle marchette elettorali, era capace di grandi programmazioni, scelte coraggiose e radicali che hanno cambiato l’Italia. Oggi in campo solo sbiaditi imitatori dei comportamenti peggiori".
CronacaMarconi e i tanti lavori sulle strade: "Il momento delle toppe elettorali"