LUCIA GENTILI
Cronaca

Mancano i soldi per la disabilità: "Siamo ancora fermi a 13 anni fa"

Scarponi (Anffas): il budget non è cambiato, così si mettono in difficoltà le strutture che devono dare servizi

Marco Scarponi, presidente dell’Anffas di Macerata, fa il punto sulla questione contributi

Marco Scarponi, presidente dell’Anffas di Macerata, fa il punto sulla questione contributi

"Il budget destinato alla disabilità è fermo al 2011. Questo è il fulcro della questione. Noi siamo un ente accreditato con la Regione per svolgere servizi per nome e per conto della sanità pubblica. Dal 2011, nonostante due aumenti contrattuali per i collaboratori, la pandemia, le guerre e i rincari, il budget non è cambiato. Il mondo va avanti, ma noi siamo fermi a tredici anni fa". Ad evidenziare la problematica è Marco Scarponi, presidente Anffas Macerata (Associazione nazionale di famiglie di persone con disabilità intellettive e/o relazionali). "Questo – continua – mette in difficoltà strutture come la nostra per garantire servizi ai disabili. La copertura finanziaria non è sufficiente". Lunedì c’è stata la manifestazione davanti alla Regione per "Vita Indipendente". Uno dei tanti nodi da sciogliere. La causa è comune. "Anche alcuni dei nostri ragazzi usufruiscono di questo progetto – aggiunge Scarponi –, che andrebbe finanziato per quelle che sono le necessità. Con i fondi a disposizione è difficile mettere in atto il vero scopo di vita indipendente". Valerio Valeriani, coordinatore degli Ambiti territoriali sociali Ats 16, 17 e 18, solleva anche altre questioni. "Vita Indipendente è un progetto importante all’interno di una filiera articolata – dichiara –. Va fatta una premessa: Regione e Ats investono in generale sulla disabilità sopra la media nazionale. Gli Ambiti destinano quasi il 50% su questo fronte, è stata rafforzata una pluralità di interventi (scolastico, educativo, strutture residenziali e semiresidenziali ecc.), sono aumentati gli aiuti alle persone con disabilità gravissima; stiamo portando avanti progetti su autismo, co-housing, con il Pnrr sono stati incrementati i posti del Dopo di Noi. Ma tutto questo presupporrebbe risorse maggiori. Basti pensare che con l’Ats di San Ginesio abbiamo presentato 66 domande con i relativi progetti ma ne sono state ammesse 9, perché le risorse per tutta la provincia si fermavano a 100mila euro (il contributo va dai 7-8mila ai 13 mila euro l’anno)". Ma altre due aree stanno vivendo importanti difficoltà secondo Valeriani. Il trasporto scolastico delle superiori, ad esempio nei casi di autismo grave, che necessita di un trasporto personalizzato con assistente autista. "A fronte di una grave carenza di risorse, i Comuni sono soli", afferma. E il bisogno urgente di strutture residenziali per persone con disabilità grave e gravissima, che sono tante. Persone sui cinquant’anni che non hanno più i genitori o se li hanno sono molto anziani.