Manca il personale, radiologia in affanno

Solo due tecnici in servizio per far funzionare la nuova Tac, impegnata anche per le urgenze del pronto soccorso

Manca il personale, radiologia in affanno

Il reparto di radiologia all’ospedale Santa Lucia di Recanati

Finché non sarà risolto il problema della carenza di personale ospedaliero, la coperta rimarrà sempre corta. Con l’arrivo a luglio della Tac al Santa Lucia di Recanati, la radiologia si è arricchita di un ulteriore macchinario, atteso da tempo dai pazienti del territorio, ma rimane il problema della carenza del personale tecnico e medico. Attualmente nella radiologia effettuano due turni giornalieri con un solo tecnico al mattino e uno al pomeriggio. La mattina i tecnici sono impegnati principalmente con le richieste urgenti provenienti dal pronto soccorso, poi con le radiografie tradizionali fino, quando poi si avvia l’attività di Tac. Tuttavia, quando sopraggiungono emergenze, i tempi di attesa per la Tac si allungano visto che l’esame non può essere interrotto. Nel pomeriggio, l’attività si concentra principalmente sullo screening mammografico e sulle radiografie richieste dal pronto soccorso. Il sistema, già molto vulnerabile, diventa ancora più fragile in caso di assenze improvvise: se un tecnico non lavora per malattia o ferie, infatti, la sostituzione con personale proveniente da Civitanova non è sempre tempestiva poiché la carenza di tecnici non è un problema limitato solo a Recanati, ma si estende a tutta l’Azienda sanitaria di Macerata, dove si stima che ci siano almeno cinque posizioni vacanti nel settore della radiologia. Questo vuoto è il risultato di un turn-over continuo e di una mancata sostituzione dei professionisti che vanno in pensione o cambiano ruolo.

Anche la segreteria, che si occupa della gestione delle prenotazioni e delle accettazioni, è alle prese con una carenza di strutture e di personale. Fino a poco tempo fa, il Cup gestiva tutte le operazioni di prenotazione, ma ora è la segreteria del reparto a dover far fronte a questo compito con uno spazio limitato e privo delle condizioni minime di privacy. La mancanza di una postazione dedicata costringe il personale a lavorare in un ambiente inadeguato, aumentando i tempi di attesa e riducendo l’efficienza complessiva. Senza un intervento concreto, che vada a colmare le carenze di personale garantendo la copertura delle posizioni vacanti e dando un adeguato supporto al turn-over, il rischio è che i disagi diventino cronici con conseguenze gravi non solo per i pazienti, ma anche per gli stessi operatori, che si trovano a lavorare in condizioni sempre più difficili. La radiologia del presidio di Recanati, in questo momento, ha bisogno di attenzione e di risorse per poter garantire un servizio che sia all’altezza delle aspettative della comunità locale.

Asterio Tubaldi