Avrebbe maltrattato e minacciato la ex convivente, anche davanti al loro bambino, e avrebbe aggredito pure il nuovo compagno di lei. Condannato un 57enne cubano. Ieri in tribunale a Macerata il collegio dei giudici ha riqualificato il reato di maltrattamenti in famiglia per cui era imputato in stalking e lo ha condannato a due anni e due mesi.
I fatti che gli vengono contestati sono avvenuti tra Recanati, Porto Recanati e Civitanova, a partire dal settembre 2022. Secondo l’accusa, il 57enne avrebbe maltrattato l’ex convivente, anche alla presenza del loro bambino e del figlio di lei, nato da un’altra relazione, provocandole paura per la sua incolumità, per quelle dei figli e del suo nuovo compagno. La donna era stata costretta a uscire di casa solo per esigenze assolutamente necessarie e sempre accompagnata, vivendo con le persiane chiuse e chiedendo alla fine di essere accolta in una struttura protetta.
L’uomo avrebbe mostrato atteggiamenti aggressivi nei confronti della ex e del figlio. Sarebbe stato irrispettoso delle regole impartite dal tribunale civile per la gestione del minore, presentandosi per le visite al figlio negli orari che voleva lui, spesso approfittando per dormire dopo il pranzo invece che stare con il bambino. Nella primavera 2023 avrebbe colpito alla testa il figlio, facendolo piangere. Dall’estate di quell’anno avrebbe minacciato di fare del male al nuovo compagno di lei.
Il 28 ottobre 2023, in un parco pubblico, avrebbe incontrato la ex e il loro figlio ed erano presenti anche il bambino appena nato di lei e il nuovo compagno. Ad un certo punto, il cubano avrebbe picchiato l’uomo, sorprendendolo alle spalle, con schiaffi e cazzotti, strappandogli la maglietta e stringendogli il collo, cercando di colpirlo anche con un orologio con cinturino metallico. In un’occasione l’uomo avrebbe anche minacciato la zia materna del figlio, facendo la mossa di colpirla dopo che il bambino si era rifiutato di vedere il padre.
Il 57enne è difeso dall’avvocato Marco Zallocco, la sua ex è assistita dall’avvocato Vando Scheggia.
c.m.