di Matteo Parrini
Ha lasciato tutti sgomenti la notizia dell’improvvisa morte dell’imprenditore matelicese Marco Ferracuti, 50 anni, avvenuta nel corso della notte tra sabato e domenica, a causa di un’emorragia cerebrale. Sposato con Sara e padre di tre figli, era molto conosciuto per il forte impegno sociale e politico, prima col Coge, il comitato dei genitori, poi nell’ambito della lista "Per Matelica", con cui era stato consigliere comunale nella precedente consiliatura. Era componente della Fondazione Enrico Mattei e vicepresidente del comitato del centro storico. Di carattere mite e pacato nei modi, era amato e benvoluto. L’ex sindaco, ora capogruppo di minoranza, Alessandro Delpriori, che lo aveva conosciuto in occasione delle elezioni del 2014, ha ricordato come "la nostra amicizia è iniziata con la candidatura politica ed è continuata fino a oggi. In questi ultimi mesi, è stato la nostra forza". Così pure l’ex capogruppo di maggioranza, Sara Sorci, si è detta "senza parole e grata solo di avere potuto fare un po’ di strada insieme a una persona stupenda". Sgomento anche tra le file dell’attuale maggioranza, con la consigliera Monia Serpicelli, che per prima ha parlato di "tragedia ingiusta". Un amico di infanzia, Stefano Boldrini, ha ricordato invece di "essere cresciuto e avere giocato insieme" a Ferracuti, poi "insieme siamo stati nella Vigor basket e ancora insieme abbiamo lavorato per quasi nove anni per il vino matelicese. Quando ci chiedevano chi poteva restare al fianco di Marco, ero sempre il primo a farmi avanti e si restava talora fino a tardi a lavorare, tra risate e racconti". "Anche in politica – ha aggiunto Boldrini – consideravo Ferracuti un grande, seppur ideologicamente appartenenti a schieramenti opposti, ma lui era intelligente, perché capiva che in piccoli centri come il nostro le parti politiche non contano, ma ci vogliono amore e passione. Ogni volta che lo vedevo passare a bordo del furgone, sul quale viaggiava con la famiglia, non era mai facile vedere bene chi guidava, ma poi lo riconoscevo dalla barba e subito scattava il saluto da amici". La notizia della morte nella mattinata è rimbalzata di bocca in bocca e poi è passata tramite social netowrk. Tra i primi ad averla, l’ottico Riccardo Acqualagna, che ha commentato "quanto sia assurda la vita, da raggelare il sangue, per la tremenda morte di un amico". Sabrina Micozzi, ex maestra del figlio, lo ha ricordato come "un papà straordinario, che ricorderemo per sempre". Il parroco della cattedrale, monsignor Lorenzo Paglioni, ne ha omaggiato la memoria, "essendo stato parrocchiano, residente con la famiglia a pochi metri dalla chiesa fino al terremoto e ora stava lavorando al restauro della casa per potere ritornare".