Il professore Valentino Bellucci è arrivato al pronto soccorso cianotico e con insormontabili difficoltà respiratorie. Nonostante la giovane età ed un fisico forte, i sanitari che l’avevano preso in carico poco prima nel suo appartamento di Montemarciano, non hanno potuto evitare l’irreparabile. Ora sarà l’autopsia chiesta dai familiari a spiegare il perché di tanto improvviso dolore. Se n’è andato così a 46 anni (ieri mattina all’ospedale Torrette) Bellucci, nato in Germania ma molto conosciuto a Macerata per avere insegnato 5-6 anni all’Accademia di belle arti. Da quando aveva una nuova compagna si era trasferito dal Pesarese con lei a Montemarciano. Ed è stata proprio la donna, sentendolo rantolare nel letto, a chiamare ieri mattina presto il 118.
Bellucci aveva tanta esperienza sulle spalle come giovane talentuoso filosofo, poeta e saggista. Aveva insegnato anche all’ateneo di Urbino, poi era stato docente di Storia e Filosofìa in vari licei, finché non si era dedicato allo studio della cultura vedica e all’esoterismo.
"Bellucci – è il ricordo di Massimo Puliani, docente di Storia della Regia e coordinatore Corso di Comunicazione visiva multimediale – era stato all’Accademia di Macerata non come docente di filosofia ma di drammaturgia. Era un buon divulgatore: e proprio questa attrazione verso la multimedialità, verso la potenzialità dei mass media, della comunicazione della scienza lo aveva fatto avvicinare al mondo dello spettacolo, naturalmente più come saggista. Con lui ho pubblicato “SvobodaMagika” con una parte dedicata alla “Traviata degli specchi”, studi nei confronti della scrittura e la produzione video (in “Playbeckett” e lui fece un trattato sulla cromatologia del “bianco e nero”). Nella sua eclettica avventura fra filosofiascienza e arte aveva anche un’altra grande passione; la pittura, quadri densi di colori con segni esoterici, pieni di rimandi alla filosofia orientale di cui ha scritto “Krishna. La storia, la filosofia, la mistica” (Xenia 2019). Con Macerata quindi in Accademia si trovava molto a suo agio, proprio per queste sue caratteristiche sì da filosofo ma al tempo stesso anche di artista.