Macerata, pista ciclabile: il no di Federcaccia

Il progetto prevede un tracciato di 40 chilometri che collega diverse zone della città Galassi: " Si trovi una soluzione ecosostenibile e coerente con le caratteristiche del territorio"

Nazzareno Galassi

Nazzareno Galassi

Macerata, 19 giugno 2023 – Un secco "no" alla realizzazione della pista ciclabile arriva dalla Federazione provinciale della Federcaccia che critica duramente il progetto a cui sta lavorando l’amministrazione comunale: un tracciato di circa 40 chilometri che andrebbe a collegare diverse zone della città, dal centro alle periferie.

"Il territorio interessato è particolarmente ricco in termini di patrimonio naturalistico e rischia di essere compromesso dalla realizzazione di un’opera invasiva come una pista ciclabile vera e propria, in particolar modo per la fauna selvatica – spiega il presidente Nazzareno Galassi –. L’articolo 4 della direttiva Ce 147 del 2009 (sugli uccelli) e l’allegato 2 della direttiva relativa all’habitat, tutela specie che sono presenti sul territorio, come l’ortolano, lo smeriglio, il lodolaio, l’averla piccola, oltre a specie più comuni come la poiana, il gheppio, il gufo comune, il picchio verde, il picchio rosso maggiore e numerosi passeriformi che risentirebbero per un flusso frequente di persone lungo la pista ciclabile".

Galassi invita l’amministrazione a tornare sui suoi passi, per preservare le specie del territorio, andando a utilizzare vecchi tracciati in disuso.

"La frequentazione in periodi critici per la riproduzione, la migrazione e lo svernamento, rischiano di vanificare il connubio fra fruizione sostenibile e la tutela ecologica del territorio che deve essere lasciato il più possibile naturale, tenendo conto dell’importanza di coniugare la protezione della natura con una convivenza sostenibile dell’attività umana,nelle forme meno impattanti – conclude Galassi –. La ciclabile dovrebbe essere tracciata nel rispetto dell’ambiente cercando di riutilizzare vecchi percorsi in disuso e strade interpoderali esistenti. Si chiede di rivedere il progetto a favore di una soluzione ecologicamente sostenibile e coerente con le caratteristiche ambientali e storiche del territorio".