L’ultima opera dello scrittore e poeta Umberto Piersanti (nella foto) è un atto d’amore verso le Marche, la regione al plurale che pur tra le tante differenze ambientali e storiche, ha una identità precisa con un amore che trasuda nei suoi figli più illustri. L’ opera si intitola "Se mai vedi quel paese" e trae lo spunto da un verso di Dante, che nel quinto canto del Purgatorio riporta una supplica del fanese Iacopo del Cassero. Morto di morte violenta, Iacopo implora il poeta a chiedere ai suoi congiunti di pregare per lui e far celebrare qualche messa in suffragio per la sua salvezza. "Ti priego – dice Iacopo a Dante – se mai vedi quel paese che siede tra Romagna e quel di Carlo..."
"Quel paese" è la regione Marche, dove le colline spianano dolci verso il mare e non lontano si stagliano gli Appennini, a nord la Romagna e a sud l’Abruzzo, allora terra di Carlo D’Angiò. Una regione al plurale, dove le valli si susseguono e i dialetti sembrano sottolineare le differenze ma, secondo Piersanti, una terra dalla forte identità unitaria, amata da poeti e grandi artisti che ne scelgono i paesaggi come sfondo alle loro opere. Lo scrittore urbinate, ma ormai civitanovese acquisito, ama questa terra e nel libro traspare con evidenza. L’opera offre un modo diverso di pensare le Marche e si chiude con un racconto di Andrea Lepretti, spezzoni di vita quotidiana.