ANDREA SCOPPA
Cronaca

Lube, il ritorno di Podrascanin: "Ho mantenuto la promessa"

Il centrale ha esordito nella trasferta amara di Verona: tanti errori banali, non ci sono giustificazioni

Lube, il ritorno di Podrascanin: "Ho mantenuto la promessa"

Marko Podrascanin, classe 1987, è tornato alla Lube dopo otto anni

Nella città degli innamorati non è scoccato l’amore tra la Lube e le trasferte. Contro la Rana è maturata la seconda sconfitta su due uscite esterne e se a Milano era stata debacle, a Verona no, però l’ultimo set crollando da 16-13 a 25-14 è duro da accettare. E rappresenta una mezza ricaduta mentale prima ancora che tecnica. Ancora una volta fuori casa ha steccato Lagumdzija, sono andati in difficoltà sia un baby come Boninfante sia un marziano come Balaso. Benino invece Bottolo, in crescita Loeppky. Il fatto più bello ed emozionante è stato però l’esordio di Marko Podrascanin, il grande ritorno del centrale classe 1987, già in biancorosso dal 2008 al 2016. Il "Potke" parla al Carlino.

Domenica un ko 3-1 che, dati alla mano, è frutto dei tanti errori in 3 dei 4 set, sempre più di 8... È andata così?

"Sì anche se nei primi 3 set siamo sempre stati in controllo o vicini, presenti. Abbiamo anche giocato ad altissimi livelli in alcuni momenti, poi però siamo mancati nei finali".

I tifosi dovranno abituarsi a queste oscillazioni di rendimento tra casa e fuori?

"No. Di certo dobbiamo capire che non giocheremo sempre all’Eurosuole Forum".

Coach Medei aveva detto dopo Milano che non avrebbe più accettato drastici cali, invece nel quarto set a Verona è ri-successo. La cosa è giustificabile visto che il gruppo è giovane o non ci sono alibi?

"Non ci sono giustificazioni, anche gli errori sono stati proprio banali, brutti. La cosa strana è che in allenamento invece eravamo stati eccellenti".

Keita è stato il grande mattatore. Qualche tifoso si è risentito per le sue esultanze, ma in fondo non potevano essere utili per spingere a zittirlo e scuotere la Lube stessa?

"Io lo conosco anche di persona e posso dire che è un bravo ragazzo. Non ha mai provocato, semplicemente è esuberante e fa un po’ di scene dopo un punto, ma ben vengano giocatori come lui, come Ngapeth o come Atanasijevic che aumentano lo spettacolo. Quando è in giornate così non puoi fermarlo, solo limitarlo".

Ci racconta il suo esordio-ritorno?

"Sono stato molto felice. Otto anni fa avevo fatto una promessa dicendo che sarei tornato e volevo mantenerla".

Era più emozionato domenica o prima della sua ultima gara ufficiale con un club, nientemeno che finale di Champions?

"Bella domanda! Forse più domenica. Sia perché, pur sfavoriti, credevo che stavolta Trento avrebbe alzato la Coppa dei Campioni. Poi perché questi mesi sono stati il periodo più lungo della mia carriera senza giocare".

Beh, non è sembrato arrugginito, anzi a muro è stato il migliore di tutti con 3 block...

"Stiamo lavorando tanto tra muro e difesa, forse quello che sta mancando è la battuta, anche nello scegliere chi mirare. Comunque io ho sensazioni positive, questo gruppo mi ricorda cosa accadde a Trento quando la rosa venne ringiovanita nel 2021".