FRANCO VEROLI
Cronaca

L’ospedale alla Pieve. Tredici ettari di terreno e cinque piani. Giardino per pediatria

La realizzazione del nuovo complesso dovrà avvenire sulla base di alcune direttrici definite. Doppia viabilità: una per pazienti e visitatori, l’altra destinata all’emergenza. Quasi 400 i posti letto.

L’ospedale alla Pieve. Tredici ettari di terreno e cinque piani. Giardino per pediatria

La realizzazione del nuovo complesso dovrà avvenire sulla base di alcune direttrici definite. Doppia viabilità: una per pazienti e visitatori, l’altra destinata all’emergenza. Quasi 400 i posti letto.

Umanizzazione, urbanità, interattività, sicurezza e "adattività". Sono le cinque direttrici che orientano la realizzazione del nuovo ospedale di Macerata, contenute nel documento di indirizzo alla progettazione. Umanizzare significa che il nuovo complesso, oltre ad essere efficiente e dotato delle più moderne tecniche diagnostiche e terapeutiche, dovrà essere "un luogo dove in maniera esemplare si esprima la solidarietà umana".

L’urbanità si riferisce al fatto che questo si inserirà in un contesto parzialmente urbanizzato, ma sarà in grado di dialogare con il paesaggio circostante, limitando il numero dei piani e creando spazi, piazze e giardini. Sarà anche una struttura interattiva, in grado di integrarsi con il sistema di rete sanitaria territoriale, con spazi organizzati per garantire sicurezza e comfort, secondo una logica modulare tale da consentirne l’adattamento in relazione ai cambiamenti e a possibili nuove esigenze.

Il complesso, che sorgerà su una superficie di circa 13 ettari, è articolato su cinque piani (seminterrato, piano terra, primo secondo e terzo piano) e si estende longitudinalmente con un’altezza di circa 18 metri rispetto al piano strada. C’è anche un piano interrato dedicato ad un parcheggio per il personale (480 posti).

Il seminterrato ospiterà una "piastra" polifunzionale in cui troveranno posto il pronto soccorso, un blocco operatorio a questo adiacente, terapie intensive, dipartimento delle immagini (collegato anche con la hall sovrastante), Endoscopia, Radioterapia (con accesso anche dall’esterno), Medicina nucleare (con accesso anche dall’esterno), sterilizzazione, spogliatoi generali, Anatomia patologica e Morgue (obitorio, con accesso e viabilità dedicati) e spogliatoi generali. Il piano terra è quello dei visitatori e dei pazienti esterni, un flusso pubblico nettamente separato dai percorsi sanitari degli altri piani. A questo livello ci saranno la caffetteria, la sala conferenze e il Cup, reparti quali la dialisi (dotata di accesso separato) il centro trasfusionale e una prima parte di ambulatori (oltre agli uffici amministrativi/direzionali). Il primo piano ospiterà, a sud, tutte le degenze chirurgiche, a nord altri ambulatori e altri uffici direzionali. Al secondo ci sarà il piano tecnico sulla cui copertura, a verde, trova collocazione l’elisuperficie (posta in colonna al pronto soccorso). Nella parte a nord è prevista la collocazione del polo materno infantile con le degenze (ostetricia-ginecologia e pediatria) oltre che il blocco parto e il nido-neonatologia. Nella parte nord-ovest, invece, troveranno collocazione la pediatria (con un giardino dedicato), day hospital e day surgery. Al piano terzo, infine, sono previste le degenze mediche e la neurologia. Il nuovo ospedale avrà una dotazione di 379 posti letto, ampliabili a 434, immediatamente attivabili in caso di eventi emergenziali.

Per quanto riguarda l’accessibilità, la viabilità interna così come gli accessi all’area ospedaliera sono stati nettamente separati, utilizzando le due strade limitrofe al lotto: quella pubblica è prevista dalla rotatoria esistente lungo la provinciale 77, destinata a visitatori e pazienti esterni. E si prevede di creare una seconda rotatoria sulla provinciale 485, destinata all’emergenza, alla logistica al personale e all’obitorio, con corsie dedicate e separate per garantire una efficace funzionalità dei percorsi. Dal documento di indirizzo dovrà ora arrivare il progetto vero e proprio.