LORENZO MONACHESI
Cronaca

L’Opera diventa inclusiva. Disabili, anziani e caregiver: "Così la cultura abbraccia tutti"

Il progetto che unisce Comune, Arena Sferisterio e realtà del terzo settore prevede concerti in piazza Cesare Battisti, visite guidate, tirocini nelle serate degli spettacoli e tanto altro.

L’Opera diventa inclusiva. Disabili, anziani e caregiver: "Così la cultura abbraccia tutti"

L’Opera diventa inclusiva. Disabili, anziani e caregiver: "Così la cultura abbraccia tutti"

"L’obiettivo è creare e diffondere una cultura inclusiva capace di abbracciare portatori di disabilità, ma anche gli anziani attraverso la stagione lirica allo Sferisterio". L’assessora Francesca D’Alessandro individua l’obiettivo dell’amministrazione e dei tanti soggetti coinvolti nel progetto In Opera promosso dal Comune in collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio e con le realtà del terzo settore. L’iniziativa prevede anche seminari di formazione sull’opera rivolti agli operatori sociali, ai caregiver e alle persone con disabilità per avvicinarsi alla musica come strumento di accessibilità e inclusività. Ci saranno visite guidate alla sartoria teatrale e allo Sferisterio per i soggetti affetti da demenza o disabilità cognitive, i tirocini di inclusione sociale (Tis) in cui quattro giovani con disabilità svolgeranno nelle serate dell’opera il servizio di accoglienza insieme con gli operatori preposti. Il ciclo di concerti, accompagnati dalla pianista Cesarina Compagnoni e con la narrazione di Michele Pirani, trasformerà piazza Cesare Battisti in un teatro dove la cittadinanza potrà ascoltare le arie più note delle tre opere in cartellone: Bohéme il 29 luglio; Norma il giorno dopo e Turandot il 31. Nelle stesse date gli ospiti della casa di riposo Villa Cozza, dei centri Alzheimer dell’Afam e del Centro diurno "La sorgente" potranno assistere a concerti loro dedicati alle 17 Villa Cozza. "Vogliamo raggiungere ogni persona – spiega l’assessora – nella consapevolezza che l’arte debba essere per tutti".

È un’iniziativa che coinvolge tante realtà del territorio e trova nel direttore artistico Paolo Gavazzeni una sponda convinta. "L’opera – spiega il direttore artistico del Macerata Opera Festival – dona alle categorie più fragili emozioni, migliora la qualità della vita. Gli artisti da sempre vedono lontano, anticipano i tempi e insegnano a noi spettatori; nella loro sensibilità e capacità di emozionare dobbiamo trovare la via per una quotidianità migliore". Ed ecco che l’opera diventa uno strumento che parla di noi. "È un genere verticale – spiega Michele Pirani – perché riguarda tutte le tipologie di persone. In piazza racconteremo Boheme, Turandot e Norma facendo capire quanto siano attuali questi titoli accompagnati da musiche immortali. È un patrimonio capace di catturare l’attenzione di chiunque, ho visto ragazzi di elementari e medie rimanere incantati alla rappresentazione".

In questo progetto c’è spazio anche per il racconto cinematografico. Sarà realizzato un video che racconterà i passaggi significativi di In Opera. Le persone con fragilità al centro del progetto avranno l’opportunità di raccontare l’esperienza vissuta attraverso questo percorso di arte, bellezza, musica e socialità e le giornate di set saranno un momento di condivisione e di lavoro di squadra in cui professionisti e partecipanti si uniranno per realizzare qualcosa di unico e inedito. Il prodotto finale, realizzato dal regista e sceneggiatore Leonardo Accattoli, sarà un importante strumento divulgativo. "Lo scorso anno – racconta Accattoli – abbiamo verificato quanto la macchina da presa sia un mezzo per oltrepassare una barriera e quando l’accendevamo questi ragazzi si sentivano a loro agio". È un progetto che si rivolge alla città, per fare capire quanto sia importante divulgare una cultura inclusiva, e alle famiglie. "Non possiamo che accogliere positivamente tale iniziativa – spiega Marco Scarponi, presidente di Anffas Macerata – perché mette in primo piano anche i nostri figli che in questo modo potranno sentirsi utili".