REDAZIONE MACERATA

Lo sport come aiuto per i ragazzi fragili

Avviato il progetto ’Kokoro’ che prevede corsi di equitazione, pet therapy e judo come antidoto al bullismo.

Lo sport come aiuto per i ragazzi fragili

È iniziato ufficialmente ieri il progetto "Kokoro: nel cuore delle cose" per l’associazione sportiva dilettantistica La Brigata degli Unicorni di Pollenza, finanziato interamente da Sport e Salute, società dello Stato per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita. Avrà una durata di due anni. Il progetto prevede l’organizzazione di corsi di equitazione e comunicazione non verbale con il cavallo, pet therapy e attività con il cane, avvicinamento al judo (come strumento di lotta al bullismo), difesa personale per ragazze, arte espressiva e mental coaching. Il tutto, rivolto a ragazzi e ragazze dai 14 ai 34 anni e totalmente gratuito. L’asd La Brigata degli Unicorni, capitanata da Loredana Capone, è risultata infatti vincitrice del bando "Spazi civici di comunità", iniziativa promossa dal dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della presidenza del Consiglio dei ministri, in collaborazione con Sport e Salute. Il bando prevede il sostegno a progetti proposti da associazioni e società sportive dilettantistiche in partnership con altri attori del territorio (Comune di Pollenza, asd Judo Club Urbisaglia, Magical Pet – Interventi assistiti con gli animali e azienda agricola sociale La casa di Stefano) per la realizzazione di attività di aggregazione giovanile. Con particolare attenzione alle categorie maggiormente a rischio di marginalizzazione, quali i giovani nella condizione di Neet (Not in education, employment or training), giovani con disabilità di ogni genere, appartenenti a gruppi particolarmente svantaggiati o provenienti da territori caratterizzati da forme di disagio diffuso di tipo culturale, sociale o economico. "Lo sport è un importante agente d’inclusione, partecipazione alla vita aggregativa, accettazione delle differenze e dei limiti – spiegano dal Comune -. Lo sport inclusivo come partner di soggetti con disabilità intellettiva e relazionale, si può paragonare ad uno spazio protetto in cui è possibile confrontare con altre persone paure, ansie, errori, ma anche scoprire interessi, obiettivi e nuove mete". Per info e iscrizioni 3384666953.

Lucia Gentili