"Prenotare una visita specialistica è sempre più difficile. Il problema delle liste d’attesa sembra insormontabile: molti cittadini si rivolgono al privato. Noi dobbiamo sostenere quelli che non riescono ad avere una prestazione medica". A parlare sono Cgil, Federconsumatori e Auser. Che annunciano l’apertura di uno sportello in città a disposizione dei cittadini alle prese con le liste di attesa. Evidenziano che per le liste d’attesa troppo lunghe, ma anche per motivi economici o di difficoltà generale di accesso ai servizi, molti rinunciano alle cure. Il dato di partenza è che nel 2023, nelle Marche, il 9,7% della popolazione ha rinunciato a visite o esami diagnostici pur avendone bisogno. Biagio Liberati, segretario Cgil, analizza: "Dopo la bolla pandemica i tagli alla sanità sono stati continui, la spesa, in rapporto al Pil, è scesa. Il blocco delle liste d’attesa è inaccettabile. Tanti maceratesi hanno smesso di curarsi, e le fasce più deboli sono le più colpite. Dal G7 ad Ancona è emerso che l’Italia è l’ultima nazione per spesa pro capite in sanità. Il focus non è più rimandabile. Questa campagna è doverosa, la nostra mobilitazione continua".
La Cgil si mette a disposizione di chi non può effettuare visite nei tempi previsti per legge o se la prestazione non è disponibile. Romina Maccari, segretaria generale dello Spi Cgil, sottolinea: "La spesa delle Marche per far curare i cittadini in altre regioni è molto più alta di quello che incassa da chi da fuori viene qui. Nel caso delle liste d’attesa bloccate, noi come sindacato segnaleremo le situazioni critiche. Altro aspetto complicato per i pazienti è quello degli appuntamenti su strutture scomode, magari lontane o difficilmente raggiungibili. Se il ticket ha tempi più lunghi di quelli previsti dalla legge, che per un ricovero ospedaliero sono 30 giorni con un codice A e, col codice U, 72 ore per una visita ambulatoriale, si può, con la nostra assistenza, accedere pagando solo il ticket". Lorenzo Longo, della Federconsumatori, evidenzia che "in Italia quattro milioni di persone rinunciano alle cure per motivi economici e, con l’investimento sulla sanità che cala, abbiamo un -3,5% di prenotazione alle liste". Anche l’Auser con le parole di Antonio Marcucci segnala che "nei nostri 20 circoli del maceratese riscontriamo il problema delle visite e delle liste d’attesa. Noi facciamo trasporto sociale, alcuni si rivolgono a noi in lacrime, non sanno davvero ncome fare. Noi non abbiamo partiti di riferimento, siamo qui per aiutare e sensibilizzare sul tema, specie con la povertà che aumenta". In termini di mobilità passiva sulla sanità, le Marche segnano un costo di 108 milioni; il fenomeno è particolarmente grave nelle aree interne, con i cittadini che si spostano in particolare in Emilia Romagna o in Lombardia.
Lorenzo Fava