Si pone finalmente mano a liquidare gli indennizzi dovuti ai proprietari dei fondi agricoli, confinanti con la pista ciclabile del fiume Potenza, espropriati di parte della loro terra per realizzare la ciclovia.
Come si ricorderà nel 2020 l’opera fu autorizzata e finanziata dalla Regione Marche con la somma di 650mila euro e il Comune di Recanati fu nominato ente capofila sia per Porto Recanati che per Montelupone. Nel novembre scorso il geometra incaricato, Marco Peruzzi di Recanati, ha provveduto a depositare il frazionamento delle porzioni delle aree cedute bonariamente per la realizzazione della ciclovia, e in questi giorni il dirigente dell’ufficio tecnico comunale ha incaricato il notaio Sabino Patruno di Porto Recanati di provvedere al rogito con i diversi proprietari, a fronte di un corrispettivo onnicomprensivo pari a lordi 14.522 euro.
Se la vicenda si chiude dal punto di vista amministrativo e burocratico, lo stesso purtroppo non si può dire, però, per lo stato di manutenzione e fruizione della pista ciclabile che nasce dalle ceneri della vecchia ciclovia, franata miseramente in parte nel fiume in parte a causa della scarsa manutenzione. Anche oggi, purtroppo, questa opera rappresenta forse uno dei simboli maggiori del mal utilizzo dei soldi pubblici per il suo cattivo stato di manutenzione, esclusa la parte di competenza del Comune di Montelupone. Oggi la pista è in gran parte non percorribile, se non con grande maestria e sprezzo del pericolo, e da un punto di vista sociale il percorso, mai presidiato dalle forze dell’ordine, è diventato piuttosto una comoda autostrada per ogni tipo di attività illegale.
Sulle condizioni della ciclovia ci sono state diverse segnalazioni e richieste di intervento, anhce alla luce dello sviluppo in tutta la regione del turismo sulle due ruote, ma finora sono rimaste tutte inascoltate.
a. t.