Finisce sotto processo per bancarotta fraudolenta l’imprenditrice di Urbisaglia Fiorella Tombolini. Nel mirino della procura, la gestione della società Compagnia Moda Italia, nata dalla Eugenio Tombolini spa e fallita nel 2016. Controllando le carte dopo il crac, sarebbe emerso che nel 2007 la società aveva fatto una scissione, trasferendo alla Saet (proprietà di varie società della famiglia Tombolini) asset patrimoniali tra cui il marchio Tombolini, valutato 51mila euro; ma nel 2009 la Compagnia Moda Italia avrebbe ricomprato il marchio per due milioni e mezzo. A giugno 2009 la società avanzò una proposta di accordo per la ristrutturazione dei debiti, ma avrebbe aggravato il dissesto iscrivendo nel bilancio del 2012 e 2013 la partecipazione alla Hilton, amministrata dalla Tombolini e acquistata dalla Saet a luglio 2012 per 10 milioni e mezzo di euro, sopravvalutando la partecipazione per 575mila euro nel 2012, e 288mila euro nel 2013. Ancora, l’imprenditrice non avrebbe iscritto nel bilancio 2013 l’aumento dei debiti tributari per un milione e 600mila euro, non avrebbe svalutato un credito di un milione e 100mila euro nei confronti della Ittierre, che con il concordato avrebbe pagato solo il 20 per cento del dovuto.
Non avrebbe svalutato, nel bilancio 2015, i crediti per un milione vantati nei confronti della Compagnie Textile Internationale, finita in liquidazione, e per 152mila euro nei confronti della Tricot Line, fallita nel 2015. Ieri, accogliendo la richiesta del procuratore Giovanni Narbone, il giudice dell’udienza preliminare Bellesi ha rinviato a giudizio l’imprenditrice, difesa dall’avvocato Riccardo Leonardi. Il processo si aprirà l’anno prossimo. La curatela fallimentare è parte civile con l’avvocato Gerardo Pizzirusso.