ASTERIO TUBALDI
Cronaca

"Liceo, mancano le aule. La Provincia in silenzio"

Il consigliere regionale Pd Carancini scrive al presidente Parcaroli. E Fratelli d’Italia torna ad attaccare il sindaco sul certificato antincendio.

"Liceo, mancano le aule. La Provincia in silenzio"

La Provincia ancora tace sul problema delle aule che mancano al Liceo Leopardi di Recanati che trova ospitalità nel quattrocentesco Palazzo Venieri. "Presidente, il silenzio e l’indifferenza non possono appartenere a chi ha responsabilità e competenze

pubbliche rispetto a scelte così importanti come quella che oggi riguarda il Liceo Leopardi di Recanati e che lei si accinge a fare. Abbiamo il dovere di restituzione delle ragioni e delle azioni. Le chiedo, nell’interesse della tutela della cosa pubblica, di rispettare quel dovere" . Il consigliere regionale Romano Carancini del Pd scrive una lettera aperta a Sandro Parcaroli, presidente della Provincia, rimproverandogli un "inspiegabile silenzio" che lascia ancora senza risposta "i dubbi di studenti, famiglie e istituzioni in merito alla situazione del Liceo Leopardi di Recanati". Una soluzione temporanea, sino al 31 dicembre, è stata trovata trasferendo cinque classi del liceo nell’edificio scolastico della scuola media Patrizi di via Aldo Moro. Da un lato, infatti, il Liceo quest’anno ha incrementato in modo esponenziale i propri iscritti, ma dall’altro le due sedi di Palazzo Venieri e via Aldo Moro (dove si trova il Liceo Scientifico ndr), in ragione proprio del maggior numero, non riescono più ad accogliere tutti gli studenti". "Necessita, quindi – aggiunge Carancini – che sia individuata al più presto una nuova struttura e non si spiega come mai nonostante, la Provincia avesse a portata di mano la soluzione della sede dell’ex Agenzia delle Entrate, pronta per ospitare la scuola", non si sia ancora definita la pratica e, anzi, nello stesso tempo è buio pesto su quale "direzione la Provincia stia andando. Non un incontro con studenti e famiglie, non una nota, non una conferenza stampa, non un’intervista". Irrompe nel dibattito anche Luca Marconi, responsabile provinciale dell’Udc ed ex assessore regionale nella giunta Ceriscioli, che ricorda che "come primo atto di questa vicenda ci sono le iscrizioni che dovevano essere note all’amministrazione statale, cioè all’istruzione. La direzione scolastica regionale, alla luce delle iscrizioni che arrivavano, ha scritto al sindaco e alla provincia per sapere se c’erano le classi sufficienti?". Il gruppo di Fratelli d’Italia ritorna, invece, all’attacco scegliendo come bersaglio il sindaco Antonio Bravi e tirando fuori il certificato antincendio e la mancata "proroga" del primo cittadino che ha impedito l’utilizzo di palazzo Venieri da parte di tutti gli studenti. Bravi, dal canto suo, ribadisce che "il certificato antincendio scadeva a marzo. Noi l’abbiamo richiesto come Comune, ma il problema è che quel certificato autorizzava la presenza di 560 persone. Quando l’abbiamo richiesto dal punto di vista tecnico non era cambiato nulla, ma la comunicazione della dirigente attestava che le persone presenti nella scuola erano 760, cioè 200 in più. È chiaro che, quindi, i Vigili del Fuoco non hanno rinnovato il certificato, che poi è arrivato non appena è diminuita la presenza degli studenti con il ricorso alla Dad".