Giudizi contrastanti per la sperimentazione su suolo maceratese del nuovo liceo del Made in Italy. Dedicato ai licei delle Scienze Umane con indirizzo economico-sociale già attivo, il progetto mira alla formazione di base di conoscenze e competenze connesse al territorio e allo sviluppo delle eccellenze italiane nel mondo. Ma tra rifiuti per problemi logistici e adesioni allo scopo di migliorare la formazione dello studente, gli istituti mostrano visioni differenti. Mancata adesione per il liceo Leopardi di Recanati, così come per il Gentili di San Ginesio. "Abbiamo deciso di non attivare il percorso Made in Italy a Recanati – spiega la dirigente Annamaria Marcantonelli –. Gli organi collegiali si sono esposti in maniera negativa specie per le problematiche legate alla gestione degli spazi. Il liceo di San Ginesio, invece, non prevede tra i percorsi esistenti quello economico-sociale, non ha quindi la possibilità di attivare il nuovo indirizzo".
Negativa anche la risposta del Varano di Camerino. Il dirigente Antonio Cappelli: "Al momento manteniamo le nostre storiche sezioni di scienze umane, sempre molto numerose. Non abbiamo ricevuto richieste particolari in tal senso da parte del territorio e il collegio dei docenti ha deciso di continuare con la nostra solita offerta formativa. Saremo disponibili nel caso in cui dovessero esserci sviluppi, ma per ora non abbiamo questa esigenza". Fiducioso è invece l’approccio dell’Iis Matteo Ricci di Macerata, che ha aderito al nuovo percorso. "Abbiamo già deliberato e mandato l’approvazione – afferma la dirigente Rita Emiliozzi –. Abbiamo deciso di mettere da parte l’ideologia, lasciando spazio a quella che pensiamo sia una buona possibilità di evoluzione per il sistema scolastico. Il nostro è un istituto superiore che vanta variegate proposte formative, e il liceo Made in Italy non contrasta con nessuna di queste, tantomeno col già presente indirizzo economico-sociale". Complice della visione positiva anche il piano di studi biennale, che punta alla valorizzazione delle eccellenze italiane in campo economico e non solo. "Sono state inserite ore di diritto ed economia – continua Emiliozzi – accanto alle Stem, materie a stampo scientifico e tecnologico. La vocazione internazionale del progetto è chiara, è una buona base di partenza per chi vorrà continuare il percorso di studi mirando a posizioni, ad esempio, di manager nel campo aziendale italiano d’eccellenza".
"Aspettiamo di vedere come andranno le iscrizioni – conclude –, ma sono soddisfatta della possibilità e dell’interesse già mostrato dai ragazzi all’open day. Il cambiamento spaventa, ma ostacolarlo significherebbe favorire un immobilismo vietato a noi educatori: lo studente ha sviluppato un nuovo stile di apprendimento e sta al sistema scolastico favorirlo, migliorando di volta in volta il proprio assetto".