ASTERIO TUBALDI
Cronaca

"Liberazione senza “Bella ciao“, inspiegabile"

Protesta dell’Anpi durante la cerimonia per il 25 Aprile. Il sindaco Pepa: scelta legata al lutto nazionale per la morte del Papa

Il presidente dell’Anpi Sandro Apis durante la cerimonia

Il presidente dell’Anpi Sandro Apis durante la cerimonia

Un 25 Aprile tra celebrazioni, memoria e stonature. A Recanati la festa della Liberazione è stata sì un momento solenne, ma anche teatro di polemiche accese che hanno infiammato il centro città più delle parole ufficiali.

A far discutere non è stata solo la politica, ma la musica, o meglio, l’assenza dell’esecuzione da parte della banda del brano "Bella Ciao": una scelta in controtendenza rispetto alla tradizione cittadina che non è passata inosservata. Dopo aver chiesto indicazioni a livello nazionale, il capo banda ha optato per un programma ridotto alla sola esecuzione del Silenzio e dell’inno nazionale. Scelta tecnica? Precauzione istituzionale? Di certo, il risultato è stato un piccolo terremoto. A prendere la parola, con tono risentito, è stato il presidente dell’Anpi locale, Sandro Apis, che non ha nascosto il proprio disappunto. "Una decisione inspiegabile – ha detto –. Oggi festeggiamo il Natale della Repubblica e per molti uomini e donne questa è una giornata particolarmente importante in cui anche il programma musicale va pensato perché ci sono dei brani che rappresentano una forza, un’identità democratica e c’è la necessità di ricordarsele. Io non ho mai capito quale sia la ragione per cui un brano come ”Bella ciao” possa essere interpretato ed etichettato come di parte".

A prendere le difese della banda è stato il sindaco Pepa, che ha chiamato sul palco accanto a sé il direttore del concerto musicale, Marcello Lorenzetti, chiarendo che "il lutto nazionale per la morte del Papa ha imposto alla banda di fare delle scelte in linea con le associazioni nazionali di riferimento. Non ha avuto alcun input da parte di nessuno e sono qui a difendere l’operato della banda perché non è facile, in occasioni così delicate, fare le scelte giuste".

A quel punto, a colmare il vuoto musicale ha pensato il pubblico: alcuni presenti, vicini ad Anpi e sinistra, hanno intonato "Bella Ciao" a cappella in segno di protesta e sfida. Ne è scaturita un’atmosfera tesa, tra battibecchi e malumori che sono continuati anche in piazza, con toni tutt’altro che celebrativi. Non ha mancato di far sentire il proprio disappunto anche l’ex sindaco Antonio Bravi, che si è confrontato con animo acceso con il sindaco Pepa. E mentre la città discute, c’è un altro fronte che si ribella: quello della banda: alcuni musicisti, amareggiati dalle critiche e dalle "allusioni alla loro scarsa professionalità", minacciano di non presentarsi alle prossime cerimonie chiedendo maggior rispetto per la loro attività, del tutto volontaristica, considerata anche la massima disponibilità dimostrata a ogni uscita pubblica del corpo bandistico sia per manifestazioni civili che religiose. Asterio Tubaldi