LORENZO PASTUGLIA
Cronaca

Le voci dopo il nubifragio: "Danni per migliaia di euro, mai vista una cosa simile"

Civitanova: residenti e negozianti si rimboccano le maniche per svuotare i locali . Il pasticcere Capodicasa: "I tombini non lavorano bene, costretti a restare chiusi".

Le voci dopo il nubifragio: "Danni per migliaia di euro, mai vista una cosa simile"

Civitanova: residenti e negozianti si rimboccano le maniche per svuotare i locali . Il pasticcere Capodicasa: "I tombini non lavorano bene, costretti a restare chiusi".

Parcheggi allagati, esercenti e residenti in difficoltà, con scopa e straccio alla mano. La bomba d’acqua caduta ieri mattina sulle Marche non ha risparmiato ancora una volta Civitanova. I sottopassi allagati martedì sono stati solo il preludio ad altri disagi, capitati in viale Vittorio Veneto, in via Pigafetta o, più a nord, in località Fontespina. Lungo l’arteria che dallo stadio porta fino al centro diversi negozi sono stati costretti a chiudere per un giorno (come la parruccheria Euforia e la sartoria Conte) o a rallentare la loro attività. Il problema peggiore, secondo tutti, è legato a un sistema fognario precario, a differenza del manto stradale rifatto da poco: "I tombini non lavorano bene e non è la prima volta che ci troviamo in queste situazioni — dice sconsolato Luca Capodicasa della pasticceria Laura –. Alle 5.30 sono arrivato al lavoro, alle 8 è arrivato l’acquazzone e sono entrati sei centimetri d’acqua, sia nel retro, dove produciamo il cibo, sia davanti al bancone". Per questo "siamo stati costretti a chiudere tutta la mattina, riuscendo giusto a servire qualche colazione – aggiunge –. Io e l’altra barista, insieme ai due dipendenti che preparano la pastiera, ci siamo messi a lavare fino a mezzogiorno e mezzo, coprendo gli ingressi con dei sacchi di sabbia, poi siamo tornati a lavorare. Il problema è che rischiamo danni permanenti al sistema elettrico, con i continui sbalzi di tensione". Così metà produzione della pastiera "è stata buttata via come gli alimenti della colazione, e abbiamo perso almeno metà del guadagno di giornata". Alla sartoria Conte, il titolare Giuseppe sta ancora asciugando il pavimento: "Abito al piano di sopra, ma appena sono sceso il danno era fatto. Il magazzino, interrato, ha subìto i danni peggiori, dovrò buttare via almeno 7-8mila euro in tessuti. Ma l’acqua ha preso anche scarpe e cravatte". Nella stanza principale "è invece stata anche risucchiata dal legno, che ora rischia di creparsi. Per fortuna i vestiti sono appesi. Stasera (ieri, ndr) mi porterò i vestiti da cucire a casa, dato che ho dovuto cancellare tutti gli appuntamenti e ho delle scadenze per il weekend". Ancora peggio è andata a Gianluca Calcagni e Annalisa Francioni, il cui garage, che affaccia sul lungomare sud, si è riempito con 20 centimetri d’acqua: "Abbiamo uno scooter, tre bici e un mobile in legno dentro, spero non si danneggino – dice lei –. Siamo qui da due anni e lo scorso inverno era capitato lo stesso, ma nulla a che vedere con la situazione di oggi". Il suo compagno, con pazienza, ha indossato gli stivali e attivato la pompain attesa dei vigili del guoco: "Ci vorrà del tempo, però, dato che hanno decine di chiamate in corso". Danni in casa si sono infine registrati in via Picafetta 21, dove un uomo, Alberto Palmieri, sta spazzando all’ingresso di un appartamento a tre piani: "Il maltempo ha interessato la soffitta, esterna e interna – spiega –. Fuori ho dovuto rompere una grondaia per svuotare la pioggia che si era accumulata". Acqua che è entrata anche dentro, risucchiata così dal pavimento e arrivata fino al soffitto dell’appartamento sottostante, di proprietà della cognata di Palmieri, Beatrice, e di sua mamma Maria Lilla: "Da stamattina stiamo pulendo – dice la prima –. Per il soffitto ci arrangeremo, la speranza è che disagi del genere non accadano più".