Blitz della polizia in un appartamento, agenti accolti in casa da due donne in abiti succinti. Operazione di contrasto allo sfruttamento della prostituzione, in tre finiscono nei guai a Macerata. La polizia, nel corso di una serie di controlli anti-prostituzione, hanno denunciato all’autorità giudiziaria tre persone originarie della Repubblica popolare cinese.
Nel pomeriggio di giovedì, infatti, i poliziotti della squadra mobile e dell’ufficio immigrazione hanno svolto un servizio di polizia giudiziaria, nell’ambito dell’attività di contrasto ai reati legati allo sfruttamento della prostituzione. L’operazione è scattata dopo la segnalazione di movimenti sospetti in un appartamento in città: un andirivieni di persone che entravano e uscivano, in orari pomeridiani e serali. In particolare, gli agenti della squadra mobile e dell’ufficio immigrazione hanno effettuato un appostamento in prossimità di uno degli appartamenti segnalati, procedendo poi al controllo delle persone che erano all’interno. I poliziotti sono stati "accolti" da una ragazza cinese vestita con abiti succinti. Una volta entrati, hanno constatato la presenza di un’altra donna extracomunitaria, di origini cinesi, vestita allo stesso modo, insieme ad un connazionale. Dall’abbigliamento che indossavano le due donne si poteva credibilmente ritenere che le due fossero dedite alla prostituzione: sono stati rinvenuti all’interno di una camera da letto molti profilattici e confezioni di olio per massaggi. I tre cittadini cinesi, sprovvisti di qualsiasi documento utile alla loro identificazione, sono stati accompagnati negli uffici della Questura di Macerata, per verificare la loro posizione sul territorio nazionale. Dagli accertamenti dattiloscopici i tre cittadini cinesi, due donne cinquantenni e un uomo di ventisei anni, sono risultati irregolari sul territorio nazionale.
Dunque, sono stati denunciati per ingresso illegale nel territorio dello stato, nonché per inottemperanza a precedenti provvedimenti di espulsione. Al termine degli accertamenti di rito, per i tre cinesi è scattato un nuovo decreto di espulsione, emesso dal prefetto Isabella Fusiello, con il conseguente ordine del questore Gianpaolo Patruno a lasciare il territorio nazionale entro sette giorni.