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Omicidio a Civitanova Marche, il testimone: "L’ho seguito e i poliziotti l’hanno preso"

Il racconto choc: "Aveva il cappello abbassato, ma non sembrava scosso e cercava di far apparire che stesse facendo una passeggiata"

Civitanova Marche, 30 luglio 2022 - "Dopo averlo lasciato ormai morto a terra, l’aggressore si è allontanato a piedi: l’ho seguito, poi l’ho indicato alla Polizia". Questo è il racconto di un civitanovese, che preferisce restare anonimo, che si trovava in corso Umberto I, a Civitanova, intorno alle ore 14, proprio quando si si è consumato l’omicidio ai danni di Alika Ogorchukwu, ambulante nigeriano di 39 anni abbastanza conosciuto in città, dove arrivava spesso per cercare di vendere accendini, calzini e fazzoletti.

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"Sono sceso di casa e ho visto un gruppo di persone che additavano un uomo con il cappello – aggiunge il civitanovese -. Gli gridavano “Ma che cosa hai fatto? Lo hai ammazzato“. Io sono arrivato a pochi metri, ho visto l’aggressore agitarsi di fronte alle accuse e lanciare una stampella addosso alle auto parcheggiate, probabilmente per impaurire i presenti. Poi, si è allontanato a piedi sempre lungo corso Umberto I in direzione nord. Ho deciso di seguirlo, anche perché ho pensato che se non l’avessi fatto io forse non l’avrebbe fatto nessuno. Sono rimasto però sempre un po’ a distanza, cercando di non farmi mai vedere da lui".

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Il racconto del testimone è dettagliato: "Ad un certo punto ho notato che ha deviato il percorso in via Duca degli Abruzzi che porta verso il porto per poi girare subito al primo svincolo possibile, a destra (via Della Nave, ndr). E’ a questo punto che, in corso Umberto, è arrivata la Polizia e ho indicato agli agenti dove l’uomo si era diretto". Il civitanovese aggiunge altri particolari: "Mentre si allontanava, non sembrava particolarmente impaurito e non mi pareva avesse la sensazione di essere scosso. Per lui, era come se stesse facendo una nornale passeggiata. Potevano essere le 14.20 Se con lui c’era una ragazza? Sinceramente, non mi sono minimamente accorto della sua presenza".

Un’altra testimonianza è quella di una delle persone che si è impegnata nei primi soccorsi al povero Alika Ogorchukwu: "Io e un altro ragazzo l’abbiamo girato – spiega – poi abbiamo visto che non respirava. Dal polso non si sentiva nulla. Così abbiamo chiamato i soccorsi e seguito le loro prime indicazioni date al telefono. Non sono un medico e chiaramente non posso dire se il nigeriano era morto o meno. Il ragazzo che era al mio fianco ha preso il defibrillatore che si trova all’altezza del semaforo, poi è arrivata la Polizia e ci ha aiutato. Attorno c’era una quindicina di persone che hanno assistito alla scena, quando hanno capito che non si trattava di un semplice litigio, ma di una aggressione troppo violenta e rischiosa, tutti hanno cominciato a urlare contro l’uomo con il cappello. E’ stato tutto davvero straziante".