Macerata. 14 ottobre 2023 – Sergio Rubini a Macerata per la sua miniserie sul poeta, scrittore e filosofo recanatese Giacomo Leopardi, che andrà in onda presto su Rai 1. L’attore, regista e sceneggiatore è stato impegnato ieri da mattina a sera a Palazzo Buonaccorsi, dove sono state girate alcune scene: gli attori avrebbero sfruttato anche la location d’eccezione della sala dell’Eneide. Molte le comparse di aristocratici, tra i figuranti anche qualche nobile napoletano, un vescovo, delle dame.
Rubini, grande regista oltre che attore in opere di importanti registi come Giuseppe Ferrara (Il caso Moro), Federico Fellini (Intervista), Carlo Verdone, Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores, Michele Placido, Mario Monicelli, Mel Gibson, Ettore Scola fino a "Felicità" di Micaela Ramazzotti, che di recente ha commosso il pubblico nelle sale cinematografiche, e moltissimi altri, ha scelto ora di dedicarsi come regista a un’opera che guardi alla vita del poeta recanatese in modo profondo, quasi intimo: un racconto che intende toccare i luoghi del poeta recanatese a partire dall’infanzia, mostrandone le riflessioni, gli amori, le sofferenze. Leopardi ha le parole giuste per la nostra epoca: ecco perché oggi più che mai va riscoperto e il suo pensiero è da approfondire, sottolinea il regista.
Rubini, nel Maceratese come si sta trovando?
"Bene, ci sono delle città splendide e poi comunque sono qui nelle Marche per raccontare la vita di Leopardi, quindi mi sembra di essere nel luogo più giusto in cui raccontare questa storia".
Come mai ha deciso di dedicare un film proprio a Giacomo Leopardi?
"Perché Leopardi parlava agli uomini del Duemila. Siamo nel Duemila, mi sembra che sia l’autore, lo scrittore, più contemporaneo che abbiamo. Era un veggente, un visionario. Abbiamo bisogno di grandi maestri. Il pensiero di Leopardi, ancor più delle sue poesie, è assolutamente attuale. Pertanto penso che la sua storia meriti di essere raccontata, divulgata e il suo pensiero approfondito"
In che modo Leopardi può parlare ai nostri tempi?
"A parte tutte le riflessioni sulla spiritualità, su Dio, Leopardi diceva una cosa che per il nostro Paese è molto ficcante: il nostro è un Paese di preti e poliziotti. Mi sembra che sia rimasto un Paese di preti e poliziotti".
Diversi gli appassionati, i fan di Rubini e i curiosi fuori dal Buonaccorsi, che si sono fermati in via Armaroli e hanno approfittato della pausa pranzo del regista per chiedergli di farsi un selfie insieme: lui non si è tirato indietro e anzi si è concesso per le foto e anche per qualche scambio di battute. Poi, è rientrato di corsa al lavoro a Palazzo Buonaccorsi, dove è rimasto fino a sera.
Il video è di Natalia Glauser