Reggio Emilia, 11 agosto 2024 – "Non solo cannabis light. L’emendamento del governo, così com’è stato presentato, renderebbe illegale tutta la produzione di canapa industriale, riguardando la produzione di infiorescenze in generale. Il testo è preoccupante perché sembra equiparare la canapa industriale a quella stupefacente". A parlare è Alessandro Luca Marconi, titolare insieme alla compagna Alessia Ferranti, del negozio "CBWeed Macerata", brand di cannabis light e di numerosi altri derivati della canapa.
I due si trovano a fare i conti con la stretta sulla cannabis light contenuta nel disegno di legge Sicurezza. E hanno lanciato un appello sui social, condividendo la raccolta firme promossa da alcune associazioni di settore. "Dopo l’ok all’emendamento che vieterebbe tutte le lavorazioni sulle infiorescenze di canapa industriale, ci hanno scritto e telefonato in tantissimi per avere chiarimenti e darci supporto – scrivono i titolari –. Cosa possiamo fare per ostacolare questo decreto incostituzionale, in contrasto col diritto comunitario europeo e privo di basi scientifiche? Noi, insieme alle associazioni come Imprenditori Canapa Italia e Canapa Sativa Italia, ci stiamo muovendo per il ricorso. Chiediamo di firmare la petizione in una battaglia cruciale per il futuro del settore. Questa lotta non è solo per la cannabis, è anche per opporsi a una furia ideologica che, oltre ad alimentare pregiudizi e odio, vuole cancellare una filiera che conta 11mila posti di lavoro. Firmiamo per la scienza, firmiamo per dire basta al proibizionismo, inefficace quanto dannoso. Firmiamo per salvare le tremila imprese che, come noi, lavorano da anni per divulgare il potenziale benefico di questa pianta per la salute, per l’ambiente e per l’economia".
"La filiera della canapa – aggiunge Alessandro – comprende semi, farina, pasta, cosmesi, settore tessile. Una filiera che è composta per lo più da giovani. Gran parte della produzione si svolge tra il nord delle Marche e il sud dell’Emilia Romagna, con il coinvolgimento di tante aziende. Speriamo quindi che l’emendamento non passi così com’è. Anche perché senza canapa mancherebbe proprio la materia prima, e andremmo tutti verso la chiusura. La canapa (cannabis sativa) è diversa dalle altre varietà: non ha efficacia drogante, il cannabidiolo (Cbd) non è psicoattivo. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, letteralmente, ma avere e fare una corretta informazione. Mentre gli altri Paesi hanno una maggiore tolleranza e qualcuno legalizza la cannabis, l’Italia va nella direzione opposta". Diverso il discorso per Marco Cartechini dell’oleificio omonimo a Montecassiano, pioniere della coltivazione della canapa sul territorio, dal 2005: "Sono contrario alla cannabis light – spiega – ma ovviamente favorevole alla coltivazione di canapa a uso alimentare e industriale, per fare dall’olio ai mattoni in pratica".