Macerata tra le province con la percentuale più alta di strutture irregolari per affitti brevi, questo è quanto emerge dai dati condivisi dal Ministero del Turismo sulla situazione attuale delle strutture a scopo turistico. "Malgrado il decreto – che dispone che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica debba munirsi del Cin (ovvero il Codice identificativo nazionale), specifici dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune di appartenenza della Segnalazione certificato di inizio attività (Scia) – sia in vigore da più di 10 giorni nelle Marche, oltre 3.000 strutture sono ancora fuorilegge – si legge –. Macerata e Ancona maglie nere con il maggior numero di strutture irregolari". Nelle Marche infatti, ad oggi, delle 13.164 strutture registrate, ancora 3.191 (24%) non hanno richiesto il codice identificativo. "Nel dettaglio – osserva l’avvocato Gennaro Sposato di Rödl & Partner, colosso della consulenza legale e amministrativa presente in 50 paesi nel mondo tra cui l’Italia –,la provincia di Macerata conta quasi il 26% di strutture fuorilegge". I codici identificativi rilasciati in città sono infatti 1.726 a fronte delle 2.328 strutture registrate, lasciando un ammanco all’appello di poco più di 600 immobili. A queste, poi, vanno aggiunte le strutture completamente abusive e non registrate nei sistemi, per le quali non è possibile riportare un dato che non sia una generica stima. Sono in corso numerosi accertamenti e, per quanti saranno accertati irregolari, scatteranno le sanzioni che "per un immobile privo del Cin possono arrivare a 8mila euro – spiega l’avvocato Sposato –, mentre la mancata esposizione è sanzionata con una pena pecuniaria che va da 500 a 5mila euro. L’assenza di estintori e rilevatori obbligatori è sanzionata con una multa che può arrivare fino a 6mila euro, ma attenzione – ammonisce l’avvocato – per violazione accertata. L’insussistenza dei requisiti di sicurezza obbligatori è poi sanzionata secondo le disposizioni regionali o statali".
Martina Di Marco